Una mattinata di festa per la comunità ecclesiale vigevanese e anche per la città. Sabato mattina in cattedrale è stato fatto il punto del progetto emblematico della Diocesi che, tra le novità, presenta anche il riassetto dell’altare del Duomo, della cattedra e dell’ambone. Un lavoro importante, che ha una valenza significativa sia per quanto riguarda l’aspetto liturgico che quello estetico e che rappresentante il completamento di un percorso ideale partito dal Museo diocesano, proseguito all’archivio e alla biblioteca della Diocesi e arrivato in Duomo. E’ stato il Vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, che orgogliosamente ha presentato il grande lavoro svolto alle autorità intervenute all’evento, ad aprire la speciale giornata, anticipando inoltre che nel pomeriggio di mercoledì 26 novembre il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, sarà a Vigevano per consacrare l’altare. Si tratta della “ciliegina sulla torta” di un percorso ideale, partito qualche anno fa, che ha cambiato radicalmente il volto ai principali “gioielli” della Diocesi e della stessa città, se si tiene conto, ad esempio, anche del rifacimento di piazza Sant’Ambrogio. L’intervento in Duomo ha previsto anche il rifacimento del riscaldamento e dell’illuminazione, che favorirà anche un significativo risparmio futuro per quando riguarda la spesa per l’energia. Il Vescovo ha ricordato inoltre il recente intervento per la valorizzazione del crocefisso quattrocentesco e il restauro della cappella del battistero. L’architetto Vittorio Sacchi, direttore dell’Ufficio Beni artistici e architettonici della Diocesi, ha in seguito fatto il punto in modo dettagliato sul restauro conservativo, la valorizzazione e la razionalizzazione degli spazi interessati ai vari interventi, ricostruendo l’intero iter che ha caratterizzato questo vivace cantiere. Monsignor Paolo Scevola, sacerdote vigevanese che da alcuni anni è attivo presso la Segreteria di Stato Vaticana, ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra che ha caratterizzato il lungo lavoro di questi anni, sottolineando l’importanza di «non limitarsi a passeggiare tra questi ambienti. Rendiamo – ha detto – questi luoghi nostri, viviamoli e approfondiamo la nostra fede per comprendere meglio la vita presente. Perché un luogo non è semplicemente un luogo, è qualcosa di più: siamo noi». Gli ingegneri Fabio Di Trani e Flavio Raina (che si è anche particolarmente emozionato durante l’esposizione del lavoro svolto in cattedrale) hanno esposto alcuni dati che parlano da sé: 700 mq di pavimentazione rimossa, 40 imprese coinvolte in cinque anni, una particolare attenzione alla sicurezza e alla riduzione dei consumi, una importante vasca antincendio disponibile anche per la città. Don Luca Girello, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, ha poi spiegato la valenza simbolica e i contenuti profondi che stanno dietro a tutti i rinnovamenti sul fronte liturgico (che indicheremo in modo approfondito in un’altra pagina). Tra i presenti anche Luca Franceschini, direttore dell’Ufficio beni culturali della Cei, che ha plaudito alla ricollocazione degli elementi del presbiterio, in linea con le indicazioni del Concilio Vaticano II, e alla notevole valenza artistica dei manufatti. La rappresentante della Prefettura e quello della Provincia hanno anticipato l’intervento del sindaco di Vigevano Andrea Ceffa, che ha speso parole di lode sull’intervento effettuato: «Questa inaugurazione ci spinge e ci aiuta a ritrovare una guida per uscire dal tunnel di questi ultimi e difficili anni». Giovanni Fosti, il presidente della Fondazione Cariplo, l’ente che è stato il grande sponsor del Progetto emblematico, ha riconosciuto il lavoro svolto come «un intervento di grande pregio artistico e architettonico, un percorso di valorizzazione che evidenzia la presenza di una comunità coesa che ha lavorato tanto e bene».
Massimo Sala