Grest, l’amore per i bambini più piccoli dà in cambio tanto serenità e spensieratezza

Stare con i bambini per ricevere in dono serenità e spensieratezza. Marica Ragazzi, di Lomello, ha 22 anni, frequenta il terzo anno in Università presso la facoltà di Scienze della formazione, ha iniziato come aiuto-animatrice nel 2016 e adesso è “titolare”: «Partecipare al Grest è molto bello – racconta – anche i bimbi più piccoli sono molto partecipi. Credevamo che con loro fosse difficile, invece abbiamo avuto dei nuovi animatori giovani che si sono presi cura dei piccolini. I bambini sono sempre bellissimi, danno tanta serenità e spensieratezza, e fanno dimenticare tutti i problemi. Da parte mia cerco di fargli passare una bella estate, e di aiutarli nel loro cammino di crescita».

VITA DA GREST Elena Grimelli, 30 anni, da quando ne aveva 15 è animatrice del Grest di Pieve del Cairo: «Ho un amore smisurato per i bambini – spiega – ho fatto anche un po’ di volontariato con la clown-terapia e durante l’anno faccio l’animatrice all’oratorio, dove si conoscono tutti e c’è un bel rapporto di amicizia. Essere al servizio gli uni degli altri è come una catena, ed è importante per stimolare i ragazzi. Quando torno dal Grest mi porto a casa tanta gioia. Anche se la giornata è negativa, viene compensata dall’innocenza e dalla verità che i bambini hanno nei nostri confronti. La loro gratitudine è il regalo più bello. Quest’anno poi abbiamo inaugurato il kindergarten per i più piccoli, che non hanno ancora la malizia della competizione; sono dei “tatoni”, non possiedono la proiezione verso il domani, sono più veritieri».

SALUTI DI GIOIA Dante Sacchi, di Sannazzaro, ha 16 anni e questo è il suo secondo Grest come animatore: «Mi è sempre piaciuto stare con i bambini e trasmettere loro qualcosa di bello, anche in oratorio e nelle serate dedicate a loro nel resto dell’anno. La parte più bella è quando tu arrivi in ritardo e i più grandi ti rimproverano, ma i bambini ti accolgono con gioia. È bello vedere come cambiano di anno in anno, e penso di trasmettergli la voglia di godersi tutti i giorni.

Il Grest ci insegna che una squadra che sembra ultima fino alla fine dei giochi può anche vincere, e questo vuol dire non mollare mai, cosa che servirà nella vita.

Clara Piovera ha tre figli ed è una psicologa clinica di Frascarolo che collabora per l’organizzazione dei Grest: «Quest’anno si è creato un bel gruppo di genitori – spiega – che per un mese e mezzo si è impegnato a far rivivere l’oratorio, imbiancando e recuperando mobili. Il Grest è durato dal 10 giugno al 12 luglio e la novità è consistita in un laboratorio musicale che si è tenuto con un’insegnante una volta alla settimana. I ragazzi poi hanno partecipato a un laboratorio manuale, pitturando sassi e preparando pane e dolci».

Davide Zardo

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