In attesa della resurrezione, sotto lo sguardo dello Sposo. Quelli che precedono la Pasqua sono giorni di fermento alla parrocchia della Protezione della SS. Madre di Dio. La chiesa di San Carlo è il punto di riferimento di molti dei fedeli ortodossi di Vigevano, con una comunità composta prevalentemente da donne e uomini originari di Ucraina e Moldova (ma anche Russia, Bielorussia, Georgia, Grecia e naturalmente Italia).
GRANDE SETTIMANA Per gli ortodossi di tutto il mondo, la Grande Quaresima è uno dei periodi liturgici più sentiti e partecipati: e la Grande settimana, i giorni che precedono la Pasqua, ne sono il suo culmine. Lo scorso week end due particolari liturgie hanno anticipato questo momento: il 12 aprile alla chiesa di via Boldrini si è infatti celebrato il sabato di Lazzaro, con l’ufficio dell’olio santo per la guarigione di tutte le malattie dell’anima e del corpo.
Dopo l’ufficio, in vista della Grande settimana – racconta padre Sergio Mainoldi, guida della comunità ortodossa – è stata benedetta e venerata l’icona dello Sposo ovvero Gesù, detto Nynphios, scritta da Haralabis Hatzisavvidis di Atene (un famoso artista greco, specializzato nella realizzazione di icone, ndr) per la nostra parrocchia.
Anche domenica erano tanti i fedeli alla festa dell’ingresso del Signore a Gerusalemme, la Domenica delle palme: un “ingresso”, ma nella Settimana santa, anche per i parrocchiani, che ieri mattina hanno commemorato l’Ultima cena e nel pomeriggio hanno svolto il mattutino dei dodici Vangeli della Passione. Venerdì, dopo il vespro, alle ore 19 uno dei momenti più solenni delle celebrazioni pasquali, con la processione del Santo Epitaffio, simbolo del sepolcro di Gesù.

FRATERNITÀ Infine sabato sera alle 22.30 la processione per il Grande sabato e la divina liturgia per la Pasqua: una cerimonia lunga e suggestiva, che coinvolgerà tutti i fedeli della parrocchia della Protezione della SS. Madre di Dio; poco distante, in corso Genova, anche i frequentatori della parrocchia di San Giacomo Apostolo (ortodossa, ma di rito e lingua romena) si ritroveranno a pregare in un momento di comunità particolarmente sentito. Una fraternità che, quest’anno, abbraccerà idealmente la cristianità: nelle stesse ore infatti anche i cattolici festeggeranno la resurrezione del Cristo, come i copti, la cui chiesa, a Vigevano, si trova nei pressi della frazione Morsella. Quello di una Pasqua comune è un auspicio ribadito da molte autorità della cristianità: papa Francesco, il patriarca ecumenico Bartolomeo, quello copto-ortodosso Tawadros II. Ma anche, in occasione della giornata dell’unità dei cristiani, dallo stesso padre Mainoldi: «Si spera che quest’anno sia l’anniversario di Nicea sia la ricorrenza della Pasqua siano visti come un segno provvidenziale dell’unità dei fedeli voluta da Cristo».
Alessio Facciolo