L’Araldo ripercorre il “Viavai” dei Grest attraverso le parole di alcuni protagonisti. Filippo Sacchi, di Sannazzaro, ha 16 anni e questo è il suo secondo Grest come animatore: «Mi è sempre piaciuto stare con i bambini e trasmettere loro qualcosa di bello, anche in oratorio e nelle serate dedicate a loro nel resto dell’anno. La parte più bella è quando tu arrivi in ritardo e i più grandi ti rimproverano, ma i bambini ti accolgono con gioia. È bello vedere come cambiano di anno in anno, e penso di trasmettergli la voglia di godersi tutti i giorni».
Il Grest ci insegna che una squadra che sembra ultima fino alla fine dei giochi può anche vincere, e questo vuol dire non mollare mai, cosa che servirà nella vita.
ESPERIENZE Matilde Sostero, 21 anni, ha iniziato a fare l’animatrice ai Grest della Bozzola quando ne aveva 14: «Studio Scienze dell’educazione – racconta – e stare con i bambini mi permette di mettere in pratica gli insegnamenti teorici. Il Grest per me è una boccata d’aria, un posto sicuro dove aiutare i ragazzi a crescere. Cerco di essere un rametto che tiene su la piantina e di dare il meglio di me. È una soddisfazione quando li incontro per strada e mi riconoscono dopo anni. Anche i più trasgressivi l’anno successivo sono più tranquilli, hanno un miglioramento. Nelle tre settimane del Grest magari non lo vediamo, ma il semino piantato l’anno prima è cresciuto».
SINTONIA Il dialogo: una componente di grande importanza anche tra gli stessi volontari e animatori: «Ciò che conta principalmente è che anche gli animatori facciano gioco di squadra, in modo da trasmettere fiducia e serenità ai bambini – spiega Valeria Concina, coordinatrice degli animatori della Madonna Pellegrina di Vigevano – anche tra noi grandi si deve respirare un bel clima, che possa naturalmente arrivare ed essere trasmesso ai bambini che seguiamo. Da questo punto di vista ritengo che siano importanti anche i momenti di preghiera e di riflessione che si svolgono ogni giorno di ogni settimana di centro estivo».
FIDUCIA Trasmettere la propria interiorità al prossimo. Anche a Cava Manara gli animatori e i volontari dei Grest hanno intrattenuto i più piccoli con tanti giochi, tanto divertimento, ma anche con iniziative volte a far comprendere loro l’importanza di far parte di un gruppo e di una comunità. «La sensazione più bella dal mio punto di vista è vedere i bambini crescere – racconta Maddalena Parisotto, animatrice cresciuta nell’oratorio don Bosco di Cava Manara – vederli giocare e trascorrere le ore dei centri estivi con tanta felicità. Soprattutto per noi è importante sapere che ogni ragazzino ripone negli animatori tutta la sua fiducia». Il grest è opportunità di crescita: «Quando ero bambina vedevo negli animatori come delle figure sulle quali potevo sempre contare. Sono contenta di essere riuscita negli anni a capire quanto sia importante trascorrere una parte delle vacanze in un centro estivo».
Edoardo Varese, Davide Zardo