Alla Settimana sociale dei cattolici italiani, svoltasi a Taranto, ha partecipato anche Luigi Grechi, presidente del comitato intercategoriale di Vigevano, al quale abbiamo chiesto quali siano stati, secondo lui, gli spunti più significativi dell’evento.
«E’ stata un’occasione speciale per la qualità degli interventi e degli invitati – spiega Grechi – e anche per la novità di esserci rivisti in presenza dopo tanto tempo, con la partecipazione di tanti giovani e donne. In più abbiamo potuto apprezzare la vitalità tipica del mondo cattolico di mettere in campo tante iniziative riguardanti la transizione ecologica e l’ecologia integrale.
Da questo evento portiamo a casa un bagaglio d’esperienza che può portarci a ragionare sul fatto che a queste cose, purtroppo, stanno ancora pensando in pochi.
Bisognerebbe riuscire a riproporre una pastorale sociale che possa amplificare certi temi sul territorio, non solo per il futuro, ma per trovare buone pratiche già a partire da oggi. Tutte le componenti della società, dai cittadini alle imprese, si devono rendere conto che il nostro stile di vita attuale non è più sostenibile, e che non può esserci un pianeta da salvare se non c’è prima l’uomo».
Tra le proposte più interessanti della Conferenza episcopale italiana, quella di monsignor Filippo Santoro, arcivescovo metropolita di Taranto e presidente della pastorale sociale, il quale ha incoraggiato le 25 mila parrocchie del nostro paese a diventare eco-sostenibili e costruire le prime comunità energetiche, diventando così produttrici di energia e nello stesso tempo consumatrici. Una possibilità anche per il territorio vigevanese e lomellino? «Sono stati portati diversi esempi – commenta Grechi – ma bisogna capire se siano replicabili sul nostro territorio. É un approccio da approfondire, non so ancora in che modo possa essere attivato da noi».
Davide Zardo