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Osservatorio 1-10 / Dove siete?

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Succede a Vigevano, ma succedere anche a Novara… a Pavia … a Genova come a Milano… parliamo dei cosiddetti atti vandalici che il più delle volte vengono perpetrati di notte, distruggendo arredi urbani, organizzando vere e proprie scorribande notturne, facendo uso di quella violenza fine a sè stessa, che per fortuna per ora non reca molti danni alle persone, ma soprattutto alle cose.

In questo stesso numero del giornale riportiamo di simili atti accaduti un paio di giorni fa nel centro storico di Vigevano. Una volta si chiamavano “ragazzate”… oggi si chiamano “atti vandalici” ed è giusto non chiamarli con lo stesso nome, perché le “ragazzate” erano il frutto di qualche serata d’estate un po’ noiosa, al massimo suonando i campanelli o spostando qualche vaso di fiori. Oggi, invece gli “atti vandalici” sono veri e propri atti dolosi, con il fine non solo di far arrabbiare qualche persona, ma di distruggere cose e portare danno a luoghi o scenari delle città.

Giustamente questi “atti vandalici” preoccupano e si fanno, infatti, sempre più consistenti le domande di una adeguata prevenzione e soprattutto le richieste di giuste punizioni per i fautori di questi atti. A noi sembra sia più giusto fare un passo indietro, cercando di arrivare prima della punizione e fare di tutto, invece, per favorire la “prevenzione”.

Anche qui ci sono diversi tipi di prevenzione. Ad esempio molti bar legano tra loro le sedie dei dehors, per evitare che i “vandali” li sparpaglino ovunque. Prevenzioni potrebbero essere isole pedonali circoscritte oppure installazione di un gran numero di telecamere. Prevenzione vuol dire occupare un gran numero di addetti al servizio d’ordine per un controllo capillare di zone a rischio di una città.

Ma non ci sembra la “prevenzione” giusta!

Secondo noi esiste una forma di prevenzione ancora più efficace e soprattutto più “vera” e si chiama “educazione”.

Perché oggi aumentano questi fatti di teppismo? Perché sono ormai andati in tilt i percorsi e i valori educativi, ammettiamolo. Già il fatto che ci siano, ad esempio, adolescenti in giro alle due di notte non rasserena dal punto di vista educativo. Andando sempre a ritroso, poi tocchiamo, naturalmente, la scuola, la famiglia, la cultura di oggi… tutti quei soggetti educativi che appartengono alla società in cui viviamo ogni giorno, oratori compresi.

Diciamocelo… spesso i ragazzi tornano a casa alle 2 di notte e chiamano sul cellulare i genitori chiedendo: “dove siete?”… ecco, dove sono oggi coloro che devono educare?

Dep

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