Il nuovo codice della strada per i monopattini non sembra aver cambiato più di tanto le carte in tavola, almeno sulle strade vigevanesi. In un freddo pomeriggio di gennaio, a parte qualche casco in più, continuano a circolare come prima tra vie prese contromano, limiti di velocità non rispettati, segnalatori (acustici e visivi) inesistenti.
LE NUOVE MISURE Il nuovo Codice introduce l’obbligo di casco, indicatori di direzione e il limite massimo di 20 km/h nei centri abitati, tutte cose che non sembrano aver scoraggiato gli intrepidi amanti del pericolo, che continuano a sgusciare per le vie circostanti al centro, rischiando spesso di causare incidenti con altri veicoli o più semplicemente con persone che si trovano al posto sbagliato al momento sbagliato. Non tutto però è negativo: girando per le vie della città ducale, i caschi sembrano essere aumentati, tutti di modelli in regola secondo il nuovo testo.
CONTROLLI Poco dopo l’annuncio del nuovo codice della strada a novembre del 2024, l’assessore alla polizia locale Nicola Scardillo aveva sottolineato come i controlli, da quel momento in avanti, sarebbero stati più presenti e consistenti.
Un aggiornamento sulla situazione monopattini – dichiara Scardillo – sarà condiviso lunedì 20, durante la festa della Polizia locale.
In attesa delle dichiarazioni ufficiali, dalle prime indiscrezioni i dati dovrebbero essere positivi. Allo stesso tempo il Codice non è entrato in vigore al 100% per i monopattini: vi è ancora un enorme punto interrogativo sulla questione delle “targhe”. Si tratta in realtà di un contrassegno che dovrà identificare in maniera univoca il mezzo e il proprietario, ma finché non saranno pubblicati i decreti attuativi l’obbligo resterà sulla carta e questo blocca anche un altro obbligo, quello di assicurazione, che è legato al mezzo e non potrà essere operativo finché non ci sarà il contrassegno univoco.
INCERTEZZA In attesa dei decreti regna l’incertezza, da un lato i proprietari non sanno dove e come potranno adempiere alle norme previste dall’altro lato i servizi di sharing, in Lomellina come nel resto d’Italia, temono di finire fuori mercato e c’è già stato un calo del 30% per i noleggi e tra il 30% e il 50% delle vendite. I dirigenti di queste compagnie ritengono «eccessivi e non sostenibili» i costi per immatricolare tutti i veicoli inserendo anche un sistema di blocco nel caso in cui il monopattino si allontani troppo dalle zone abitate. Insomma, quello dei monopattini, dopo la pubblicazione del nuovo codice della strada, sembra essere un mondo in crisi. L’attesa transizione dal “wild west” alla civiltà dei monopattini, come annunciato al momento dell’entrata in vigore del Codice, per ora non c’è stata.
Edoardo Zanichelli