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Case di riposo: la resistenza di Vigevano, Tromello, Borgo e Parona

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De Rodolfi di Vigevano, San Martino di Tromello, Villa Mafalda Borgo San Siro, Casa per l’anziano di Parona: sono le rsa che hanno retto l’onda d’urto dell’epidemia senza un contagiato all’interno della struttura. Una “trincea” che ha respinto l’assalto grazie a tre strategie:

  • chiusura precoce degli accessi e delle visite
  • segnalazione di ogni sintomo sospetto negli operatori (gli unici che inavvertitamente avrebbero potuto introdurre il coronavirus)
  • rifornimenti adeguati di Dpi

Importante è stata anche la decisione di non riaprire le case di riposo quando la Regione ha dato indicazione di farlo, oltre a una dose di buona sorte.

(a cura di Giuseppe Del Signore, Davide Zardo)

1 Vigevano – De Rodolfi

De Rodolfi

«La fortuna ci vuole – commenta il direttore generale del De Rodolfi Andrea Deplano – la stimo al 20%, l’80% è tanto tanto lavoro, tutti i giorni e a tutti i livelli». Un risultato che L’Araldo ha raccontato la settimana scorsa e che è reso evidente dalla diminuzione dei decessi tra il primo trimestre del 2020 e lo stesso periodo del 2019 (5 contro 6), mentre ad aprile e maggio se ne sono contati 2 finora. «Abbiamo chiuso subito – spiega l’assessore alla Sanità di Vigevano Antonietta Moreschi – dal 21 febbraio il Centro diurno, dal 24 gli accessi, dal 28 blocco delle visite ai parenti. I dipendenti con più di 37.5 gradi di temperatura sono sospesi dal servizio e sottoposti a tampone, fino al risultato restano in isolamento domiciliare». Un’ulteriore conferma è arrivata nei giorni scorsi con i tamponi: «Ne sono stati fatti 99 – spiega Deplano – a ospiti che non erano stati sottoposti a controllo in precedenza. Sono tutti negativi, a breve faremo anche i test sierologici al personale e ai degenti». A fronte di quanto accaduto in altre città lombarde e pavesi, dove le case di riposo sono diventate focolaio del contagio tanto da essere oggetto di approfondimento da parte della magistratura, non si nasconde la soddisfazione:

Mi congratulo con il Cda dell’Azienda Multiservizi, la direzione e il personale – dichiara il sindaco Andrea Sala – gestire questa situazione non è stato facile, hanno vinto la serietà, la dedizione, la cura verso il prossimo».

Gds

2 Borgo San Siro – Villa Mafalda

Borgo San Siro – Villa Mafalda

Nessun caso di Coronavirus nemmeno a Villa Mafalda, la casa di riposo di Borgo San Siro gestita dalla Sci Maro Srl di Milano, che in provincia di Pavia segue anche la Rsa di Borgarello.

Proprio in questi giorni abbiamo avuto i risultati dei tamponi – spiega l’amministratore unico, il dottor Nicola Sarnataro – e tutti i 53 ospiti di Villa Mafalda, oltre ai 65 di Borgarello, sono negativi

La soddisfazione non si nasconde: «È un gran sollievo per noi. Abbiamo chiesto ad Ats i tamponi anche per gli operatori e speriamo di ottenerli presto. Nel frattempo se qualcuno del personale accusa sintomi di qualunque genere, anche solo un mal di schiena, viene tenuto a casa e siamo in contatto con un referente di Ats che, sotto richiesta del medico della struttura, autorizza il tampone. Tutti gli operatori sanitari sono regolarmente dotati di mascherine e l’utilizzo corretto dei Dpi è una tutela per tutti gli ospiti». I decessi da gennaio ad aprile, rispetto all’anno scorso, sono meno della metà. «I parenti non entrano, gli operatori hanno le mascherine, gli ospiti stanno sempre al caldo e non escono mai. Abbiamo chiuso le visite il 22 febbraio, tranne che per l’ultimo salto ai pazienti terminali, e pure in questo caso preparati come in sala operatoria».

Anche quando la Regione ha autorizzato gli ingressi a un parente per volta abbiamo tenuto chiuso. All’inizio qualcuno ci ha detto che eravamo troppo rigidi, adesso invece ci ringraziano

Dz

3 Tromello – San Martino

Tromello – rsa San Martino

Anche al ricovero San Martino di Tromello non ci sono casi di Covid. I 44 ospiti sono risultati negativi al tampone, e così anche gli operatori sanitari che all’inizio erano rimasti a casa per sicurezza. Presto per tutto il personale saranno eseguiti i test sierologici. Il numero dei decessi da marzo a maggio (7) è paragonabile a quello dello stesso periodo dell’anno scorso. «Teniamo presente – spiegano dalla direzione della casa di riposo – che si trattava di persone ultranovantenni affette da varie patologie. Abbiamo chiuso l’ingresso ai parenti il 29 febbraio, con molta collaborazione da parte delle famiglie, e i fornitori scaricano in cortile, limitando al minimo i contatti anche col personale. In caso di manutenzione “bardiamo” l’elettricista con tuta, occhiali e mascherina,

e di fronte alla richiesta della Regione di aprire a possibili contagiati dagli ospedali abbiamo sempre opposto un cortese rifiuto

Dz

4 Parona – Casa per l’anziano

Parona – Casa per l’anziano

Alla Casa per l’Anziano di Parona i risultati dei tamponi appena fatti per gli ospiti non sono ancora disponibili, ma la direzione è fiduciosa. «L’Ats ha dato l’approvazione solo venerdì e lunedì abbiamo proceduto – commenta il direttore amministrativo dell’Azienda Speciale Parona, Angelo Pietrolino – Per il personale non sono previsti tamponi, ma i test sierologici su base volontaria. In tre mesi abbiamo avuto solo il decesso di un paziente oncologico, molto meno di un anno fa, quando il numero delle morti nello stesso periodo era stato di tre o quattro. Dal 23 febbraio abbiamo chiuso gli ingressi a tutti, senza eccezioni, e abbiamo continuato a farlo anche quando la Regione ha cambiato idea. Stiamo progettando di scaglionare gli ingressi dei visitatori a partire da giugno, ma bisogna prima vedere come va il contagio in questo periodo».

Dz

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