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Coronavirus Pavia, il capoluogo supera Vigevano per numero di casi

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Pavia
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I nuovi contagiati rallentano a Vigevano e Garlasco, ma Pavia ne conta 22 nuovi in sette giorni e a Cilavegna si torna a registrare casi dopo oltre due mesi.

Il +3.7% del capoluogo è il dato significativo dell’ultima settimana, unito alle 768 persone in quarantena in tutta la Provincia, conseguenza dei 43 focali identificati da Ats Pavia, che coinvolgono in media piccoli nuclei di persone, per lo più di rientro dalle vacanze.

In Lomellina i contagi interessano Vigevano (+0.8% e una prevalenza di 9.5 casi ogni mille abitanti), Mortara (+0.5% e 12.2), Garlasco (+0.7% e 14) e appunto Cilavegna (+1.6% e 22.8); in quest’ultimo centro è bene precisare che i casi non sono relativi a Casa Serena, struttura nella quale non si segnalano novità. La città ducale non è più la prima per numero assoluto di casi, a discapito di Pavia, che però ha un’incidenza più contenuta (8.5), mentre Voghera ha meno contagiati (492, +1.0%), ma un impatto più alto sulla popolazione (12.5).

AVANTI PIANO Allargando lo sguardo alla Lombardia e al resto del paese, l’epidemia procede, ma il ritmo della crescita è meno sostenuto rispetto alle ultime tre settimane, segnale di una situazione che appare sotto controllo, ma che deve continuare a essere monitorata per evitare che i tanti piccoli incendi possano sommarsi in uno più grande e più difficile da spegnere.

I positivi segnano +18.8% in Italia e +9.1% a livello lombardo, sette giorni fa era rispettivamente +26.5% e +16.7%,

i guariti sono in aumento, +1.8% e +1.2% contro +1.2% e +0.7%, i contagiati totali restano stabili, +3.58% e +1.62% a fronte di +3.55% e +1.74%, così come i morti, +0.2% e +0.1% come nell’ultimo periodo esaminato. In maniera analoga sale il numero di chi è ricoverato, ma meno che nella precedente rilevazione: in terapia intensiva è +38.7% e +7.7% contrapposto a +51.1% e +18.2%, negli altri reparti +23.4% e +8.3% rispetto a +33.5% e +24.10%. I tamponi diminuiscono, da +7.3% e +7.5% a +6.4% e +6.7%, ma il rapporto tra i test effettuati e le infezioni di Sars-CoV-2 trovate resta basso, 1.7% in Italia e 1.4% in Lombardia.

Giuseppe Del Signore

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