Quasi 500mila dosi per tutta la Lombardia. Sono 492750 quelle che devono arrivare entro fine gennaio, per una campagna vaccinale che è partita ufficialmente lo scorso lunedì, 4 gennaio.
I primi a essere vaccinati saranno gli operatori sanitari, seguiti dagli ospiti delle Rsa, che in Provincia di Pavia sono 19229 e 5866.
Il vaccino “Comirnaty” di Pfizer è somministrato in due dosi, a distanza di almeno 21 giorni uno dall’altro ed è efficace a distanza di una settimana dopo la seconda somministrazione, per una copertura che non è ancora stata definita con certezza, ma che dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. In ogni caso, come precisa l’Iss (Istituto superiore di sanità), la vaccinazione non conferisce un «certificato di libertà» ovvero anche chi è vaccinato dovrà continuare a usare la mascherina, igienizzare le mani, mantenere il distanziamento fisico e rispettare quanto previsto dai Dpcm sia perché non è chiaro se chi è vaccinato possa trasmettere lo stesso il contagio sia perché l’efficacia dell’immunizzazione è stata valutata al 95% e quindi non tutti sviluppano la copertura immunitaria.
IL PIANO Al momento la Regione prevede di somministrare 10mila dosi al giorno, per arrivare a 15mila a regime. Questo vuol dire che ci vorrebbero da 49 a 33 giorni per “smaltire” quelle che saranno consegnate entro fine gennaio,
ma considerando che la prima parte del mese è passata la Lombardia si fermerà tra le 230mila e le 345mila dosi, cioè tra il 46.7% e il 70.0% di quelle consegnate.
A oggi l’Italia ha inoculato il 47.0% delle 695175 consegnate, tra il ritmo serrato del Veneto (84.4%) e della Toscana (79.9%) e quello rilassato della Calabria (15.7%) e della Sardegna (18.5%), non molto distanti dalla Lombardia (21.6%). Probabile quindi che i rifornimenti continuino ad avere un passo superiore alla capacità della Regione di usare i vaccini disponibili.
Le domande sul vaccino
Di seguito alcune delle risposte ai dubbi sul vaccino per il Sars-CoV-2 (fonte delle informazioni: Aifa, Iss)
1 Il vaccino è sicuro?
Sì, induce una risposta immunitaria che blocca la proteina Spike, la chiave d’accesso che il virus usa per entrare nelle cellule. La dose non contiene i virus e non può provocare la malattia.
2 Quali reazioni avverse può portare?
Le più frequenti gonfiore nel sito d’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e articolare, brividi, febbre. Meno diffusa la nausea, ancora meno prurito, dolore agli arti, ingrossamento linfonodi, insonnia, malessere. In meno di una persona su mille paralisi facciale periferica acuta.
3 E’ consigliato per tutti?
E’ raccomandato per soggetti sani dai 16 anni in su. Chi ha già avuto la Covid-19 non necessita di vaccinazione, per chi ha reazioni anafilattiche o allergiche, è sottoposto a trattamento con anticoagulanti, è immunodepresso occorre una valutazione col medico di famiglia.
4 Modifica il Dna?
Non introduce il virus vero e proprio, ma solo l’Rna messaggero, l’informazione genetica per costruire la proteina Spike, che si degrada pochi giorni dopo l’inoculazione. L’mRna non entra nel nucleo della cellula, che è dove si trova il genoma, quindi non altera il Dna.
Gds