Lutto nel mondo dell’atletica italiana e lomellina: nella serata di venerdì 12 luglio si è spento Pietro Pastorini, 87 anni compiuti lo scorso 10 aprile e rinomato tecnico di marcia, noto per aver allenato campioni del calibro di Michele Didoni (campione del mondo a Goteborg 1995 nella 20 km di marcia ad appena 21 anni), Giovanni Perricelli (argento mondiale della 50 km nel 1995 dopo il bronzo europeo del 1994) ed Erica Alfridi.
IN MARCIA Ma Pastorini, per l’atletica italiana, è stato molto più che un tecnico di primissimo livello. Nato il 10 aprile del 1937 a Galliavola, nel cuore della Lomellina, e cresciuto nella vicina Lomello, si era poi trasferito negli anni Sessanta a Milano dove ha lavorato in Comune, vivendo nel popolare quartiere di Quarto Oggiaro. Proprio qui, in una delle zone più difficile della metropoli meneghina, Pastorini ha trasportato la sua passione per il “tacco e punta”: «Dopo aver praticato la marcia ha cominciato ad allenare nel 1973, soprattutto con la Nuova Atletica Astro, avviando allo sport migliaia di giovani: all’inizio, con il suo proverbiale spirito di iniziativa, segnando le strisce su una via a fondo chiuso per dare una possibilità di riscatto ai ragazzi delle zone di frontiera urbana – ricorda la Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) in un ritratto di commiato pubblicato in queste ore – È stato anche tra i promotori della marcia femminile e animatore del Trofeo Ugo Frigerio, circuito di manifestazioni che da più di mezzo secolo è culla di campioni. Tra i molteplici ruoli che lo hanno contraddistinto, quello di organizzatore inesauribile di gare, eventi, incontri con gli studenti, e di speaker appassionato con la sua inconfondibile voce roca. Anche dopo aver superato gli ottant’anni, tornato a Lomello con l’amata moglie Maria scomparsa nel 2022, aveva continuato il suo impegno perché “lo sport è cultura, ancora prima che tecnica”».
PIENO DI VALORI L’impegno di Pastorini per la promozione della marcia fu riconosciuto ai più alti livelli, tanto da essere stato insignito nel 2017 della Quercia al merito di III Grado, la massima onorificenza dell’atletica italiana. Gianni Mauri, presidente del comitato regionale Fidal Lombardia che fu con Pastorini uno dei primi coach a credere nella marcia al femminile, lo ricorda così: «Pietro Pastorini non è stato solo un costruttore di campioni. È stato molto di più, educatore di strada con tanti giovani, ha avviato la marcia femminile e ha organizzato tante gare di marcia con una passione e un impegno inesauribili. Perdiamo un padre ricco di umanità, un grande lottatore di una vita piena di valori. Grazie Pietro!». La camera ardente è allestita dal pomeriggio di sabato 13 luglio al Centro Onoranze Funebri Guala di Mede. In sua memoria, il presidente della Fidal Stefano Mei ha invitato a osservare un minuto di silenzio in occasione di tutte le manifestazioni di atletica previste nel fine settimana in ricordo del grande maestro.
Alessio Facciolo