Mortara e Silvio Berlusconi hanno avuto un lungo rapporto, iniziato ben prima che scendesse in politica. A Mortara, la zia suor Silviana Berlusconi, sorella di Luigi, papà di Silvio e Paolo, per decenni ha diretto l’istituto Dellacà. E il rapporto fra la zia suora e Silvio era molto stretto. Non solo perché Silvio ne portava il nome, ma per un forte legame umano. Una zia suora che citava spesso come dono per la famiglia. Nella città del salame d’oca la vita di suor Silviana si è intrecciata con quella dell’imprenditore, politico e uomo di Stato. Erano periodiche, oltre alle telefonate, le visite in Lomellina, compiute riservatamente anche se per esigenze di ordine pubblico tali non restavano.
Una zia energica, capace, che però aveva sconsigliato al nipote Silvio di scendere in politica. Poi la sua decisione di fondare Forza Italia, le elezioni vinte e l’incarico di Presidente del Consiglio. E proprio con questa carica, “ufficialmente”, aveva fatto visita, prima di Natale 1994, alla zia suor Silviana, quasi come un trofeo. Mortara gli ha regalato anche il primo sindaco azzurro, Roberto Robecchi che ha poi governato la città per tre diversi mandati, e il deputato del collegio di Mortara Giacomo De Ghislanzoni. Ma nel silenzio, Silvio aveva aiutato suor Silviana nelle sue opere caritatevoli e aveva contribuito alle spese di ristrutturazione della residenza Dellacà. L’ultima visita a Mortara è stata per i funerali della zia, l’8 febbraio 1995, in san Lorenzo. Il suo congedo dalla città di suor Silviana, a cui era ed è comunque rimasto legato da affetto anche in seguito.
Giorgio Giuliani
