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Clir, debiti per 7 milioni di euro

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LOM sede Clir
La sede del Clir

Il bilancio del Clir passerà con i voti della maggioranza dell’assemblea, ma i debiti pesano comunque. Sono in tutto 7 milioni accumulati dal 2008 fino a oggi, grazie a una serie di passivi che hanno richiesto più volte l’intervento delle banche. Qualcuno tra i sindaci ha già proposto di portare i libri in tribunale, ma non è così semplice. Il rischio è che i comuni per la legge Madia debbano dismettere partecipazioni che hanno negli altri enti. In questo caso ne farebbe le spese soprattutto Mortara che ha una quota anche in Asm Mortara. Proprio la città governata da Marco Facchinotti guida il gruppo delle amministrazioni, che comprendono anche Mede e Sannazzaro, che sono pronte a votare sì al bilancio dissestato. Dall’altra parte c’è Gambolò, che ha già dato mandato agli uffici di preparare un bando, per appaltare il servizio ad altri. Nel bando rientreranno altri sette comuni, che sono pronti a bocciare il bilancio.

Ma nell’assemblea del 16 dicembre i voti non si contano, ma si pesano. Il 13.90 % di Mortara, che porta con sé i comuni più grandi vale, quindi molto di più dell’8% di Gambolò. Se il bilancio probabilmente passerà, resteranno poi da risolvere le questioni debitorie. L’esposizione è in prevalenza con le banche. C’è ancora un mutuo aperto (100mila euro l’anno) per la sede, a cui si aggiungono le spese che negli anni si sono sommate per il conferimento del verde, che spesso arriva a causa dell’inciviltà dei cittadini “sporco” per la presenza di altri rifiuti. Negli ultimi tre anni il Clir per smaltirlo ha speso dai 300 ai 400 mila euro in più. Soldi che non sono stati accollati ai comuni, che oggi però vedono le tariffe per lo smaltimento lievitare del 22%. Gli stessi comuni negli anni sono stati spesso morosi nei confronti del Clir, di cui erano allo stesso tempo soci e clienti.

Nel 2018 il crediti che l’ex consorzio vantava ammontavano a 1 milione e 300 mila euro. Oggi questa partita è stata in parte risolta, dal momento che i crediti sono ridotti a 400mila euro, ma in passato ha limitato l’autonomia del Clir che per carenza di liquidità è stato costretto a rinunciare a progetti che potevano essere redditizi come la discarica dell’amianto (poi realizzata da privati a Ferrera), l’impianto per lo smaltimento delle ceneri, una centrale a biogas alimentata con l’umido e un impianto di trattamento del verde.

Andrea Ballone

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