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Demografia / A Vigevano stranieri in calo: -1.8% nel 2020

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Vigevano dall'alto
Veduta dall'alto del centro storico di Vigevano

A Vigevano diminuiscono i cittadini stranieri. Si tratta del calo forse più consistente registrato in città pari all’1.8%, passando da 10169 a 9989. Delle prime dieci comunità del territorio comunale, otto hanno avuto una diminuzione. Le uniche eccezioni quanti provengono dall’Egitto, +2.0% passando da 1974 a 2013, e dalla Tunisia, +1.5% da 402 a 408,

tutti gli altri paesi d’origine hanno avuto il segno meno: dalla Romania -2.2%, da 1296 a 1267, dall’Albania -3.3%, da 957 a 925, dal Marocco -4.9%, da 731 a 695, dall’Ecuador -1.5%, dalla Cina -2.0%, da 496 a 486, dal Perù -1.4%, dalle Filippine -2.7%, dall’Ucraina -1.5%.

La flessione si ritrova anche in gruppi minori, così Costa d’Avorio -8.2%, Turchia -7.8%, Polonia -12.5%, Benin -17.6%.

NEOITALIANI Soprattutto per le nazionalità che da più tempo sono presenti a Vigevano, può aver inciso l’acquisizione della cittadinanza, che però nel 2020 ha interessato solo 207 persone, il 29.8% in meno rispetto alle 295 del 2019, seppure manchi ancora un mese. Al contempo è difficile non vedere nell’epidemia una delle cause dell’emigrazione, capace di spingere a cercare angoli del pianeta o dell’Italia meno colpiti dal Sars-CoV-2 o con misure meno stringenti.

SVOLTA? Nei prossimi anni si capirà se questo “trasferimento” avrà carattere provvisorio o definitivo, fermo restando che nel 2019 il tasso di crescita della popolazione non italiana era stato del 4.6% e nel 2018 del 5.0% a fronte di una città che nello stesso periodo ha visto una flessione dello 0.3% e un’ascesa dello 0.9% dei residenti, quindi significativamente inferiore. Dipenderà anche dall’appetibilità di Vigevano, soprattutto in termini di collegamenti con Milano e di offerta di posti di lavoro.

MEDIO TERMINE Se si analizza l’andamento demografico nell’ultimo decennio, la comunità egiziana tra il 2000 e il 2010 ha subito una chiara contrazione, -3.5%, così come quella ecuadoriana, -11.4%, e albanese, -3.9%, al contrario sono cresciute la filippina, +51.8%, la cinese, +37.7%, la peruviana, +30.4%, che restano più ridotte in termini assoluti. Basti pensare che i “vigevanesi egiziani” sono il 20.2% degli stranieri, i romeni il 12.7%, gli albanesi il 9.3%, i marocchini il 7.0%, insieme sono circa la metà del totale. Tra i gruppi minori diminuisce la presenza di ivoriani (-35.4%), turchi (-12.3%), brasiliani (-30.8%), algerini (-24.3%) e siriani (-80.3%).

Gds

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