Ex Rondo, pronto un intervento

Un ulteriore intervento di bonifica nell’area del cotonificio ex Rondo.

INTERVENTO È quello che verrà finanziato da amministrazione comunale e Regione per proseguire la pulizia dai rifiuti dell’area, oggi dismessa, che un tempo ospitava la più grande fabbrica di Cilavegna. Nel corso del tempo è emersa la necessità di introdurre attività integrative alle previsioni originarie del progetto. In tutto per finanziare questa seconda parte sono a disposizione del comune di Cilavegna circa 700 mila euro. Questi verrano utilizzati per rimuovere ancora i rifiuti che sono ancora oggi presenti nell’area. Il primo intervento di rimozione dei rifiuti sull’area ex Rondo ammonta a 550 mila euro. Questo intervento rientra nel secondo lotto, per il quale si è iniziato a lavorare nel 2023, dopo che erano stati conclusi i lavori del primo lotto, che prevedeva anche interventi  e lavori in corrispondenza del sottosuolo per bonificare  lo spazio dalla presenza di rifiuti pericolosi. A spiegare gli interventi che saranno effettuati ci pensa il sindaco Manuel Maggio:

Siamo arrivati a ultimare la messa in sicurezza dell’area asportando i rifiuti presenti. Il progetto, a seguito di indagini che avevano evidenziato la presenza nel sottosuolo di rifiuti pericolosi, ora prevede lo smaltimento e la rimozione degli stessi rifiuti. L’iter è stato approvato dalla giunta a ottobre 2014.

LA STORIA Il cotonificio ex Rondo rappresentava un punto di riferimento per l’economia cilavegnese dell’epoca. Nacque nella secondo metà dell’800 a Cilavegna sull’onda dell’industrializzazione a opera della famiglia Gallo che dà vita a un opificio con capannoni realizzati in una struttura mistra. Di notevole pregio architettonico per l’epoca, vantava pilastri rinforzati internamente da colonne con cavi di ghisa, muri perimetrali, mattoni pieni, serramenti in ferro e vetro contornati da mattoni a vista. Lo stabilimento si serviva delle acque del canale “Quintino Sella”; attraverso le centraline situate lungo il suo percorso veniva prodotta energia idroelettrica in grado di far funzionare i macchinari tessili. I Gallo emigrano a Mortara dove aprono un’omonima manifattura, lasciando il complesso industriale nelle mani della famiglia Rondo. Dopo un periodo di crisi, negli anni ’80 il complesso industriale chiude i battenti. Tra il 2001 e il 2002 da parte della autorità competenti arrivano provvedimenti per lo sgombero di rifiuti che venivano depositati in maniera illegittima. Tra il 2003 e il 2004 una società milanese, Nemesia presenta un piano di recupero, però mai attuato e portato a termine che prevedeva la realizzazione di una cittadella.

Andrea Ballone

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