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Lomello, scoperto pozzo segreto nel Castello

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Un pozzo profondo sette metri e mezzo e una scala usata dalla servitù per portare le pietanze alla famiglia Crivelli. Sono le scoperte fatte a Lomello durante il rifacimento del tetto del castello trecentesco, sede del municipio dalla fine della Seconda guerra mondiale. A raccontare il ritrovamento è il direttore dei lavori Guido Gozzi, architetto di Reggio Emilia: «Durante l’intervento dovevamo prendere in considerazione l’eventuale spostamento della caldaia collegata da una tubatura ad un comignolo: così siamo scesi nelle cantine, e gli operai si sono imbattuti in un’intercapedine di circa due metri, dietro la quale è stata scoperta una porta murata. Nel locale erano stati accatastati quintali di paglia, che, dopo essere stati rimossi, hanno rivelato una scala di collegamento rimasta intatta nei secoli e usata dalla servitù per raggiungere il piano rialzato, dove venivano consumati i pasti. Sempre nella stessa cantina, che ospita anche l’archivio storico comunale, gli operai hanno trovato due beole di granito che, dopo essere state spostate, hanno fatto venire alla luce un pozzo profondo 7,5 metri, in cui l’acqua raggiunge ancora oggi l’altezza di due metri». Era il pozzo della cucina, che potrebbe addirittura risalire all’epoca della costruzione del castello, verso la fine del XIV secolo, quando il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti lo commissionò all’ingegner Giacomo Albranelli. Nel pavimento accanto è stato rinvenuto anche uno spazio di un metro per un metro, che probabilmente serviva da ghiacciaia per la conservazione degli alimenti. I ritrovamenti sono stati segnalati all’architetto Claudia Zanlungo, responsabile della Soprintendenza per le zone della Lomellina e del Pavese, che deciderà il da farsi.

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