Mortara, tutto pronto per il palio delle contrade

È uno degli eventi più importanti e storici legati alla sagra del salame d’oca. Quest’anno giungerà alla 51esima edizione: domenica 29 settembre è il giorno del palio dell’oca, con le sei contrade pronte tra le tante a sfidarsi e affrontarsi nel gioco più rappresentativo della manifestazione: quello dell’oca.

TRADIZIONE «Questo è un evento dalla grande impronta storica per la città di Mortara – racconta Edoardo Anfossi, presidente della contrada il Moro, quella che comprende l’area centrale della città – una delle tradizioni più sentite è quella legata al tiro con l’arco, e lo è fin dal 1970. Chi si aggiudicherà il gioco, ovvero chi arriverà esattamente alla casella 63 tramite tiri con archi storici, riceverà come premio il drappo». Quest’anno il drappo è stato realizzato dai ragazzi del laboratorio artistico Anffaas Mortara, coordinato da Chantal Passarella. Il drappo, che celebra il 40esimo anniversario di Anffas Mortara, è stato accolto dal lungo applauso delle numerose persone raccolte nella Borsa Merci in occasione della Cena di gala tenutasi il 14 settembre. Il drappo, il premio che ogni contrada intende aggiungere alla propria bacheca. E questo un contradiolo doc come Anfossi, lo sa benissimo.

CONTRADAIOLO DOC Dal lontano 1985 fa parte della contrada del Moro, della quale ora è presidente e ha avuto tempo e modo di tastare da vicino le varie vicissitudini del palio e della sagra del salame d’oca. E naturalmente conosce storia e aneddoti di tutte e sei le contrade cittadine: «Da sempre il tiro con l’arco, ma ancora prima il rullo dei tamburi, le atmosfere rinascimentali suscitano grande emozione – prosegue Anfossi – da qualche anno ormai le contrade realizzano autonomamente gli abiti di broccato, velluto, seta e cotone per i falconieri, gli astrologi, le dame, i cavalieri, i popolani e i dignitari che compongono la sfilata storica». Le sarte delle contrade in particolare si occupano di realizzare farsetti, calzabraghe, copricapi e biancheria per gli uomini, e le vesti e le sopravvesti per le donne che contribuiscono a impreziosire la sfilata.

IL CORTEO Mortara è pronta a spostare le lancette indietro nel tempo, fino all’ultimo decennio del XV secolo: «Le contrade allestiscono la propria rappresentanza e quella della corte ducale – sottolinea Anfossi – a cui si aggiungono i figuranti del e della Gruppo Sbandieratori “Città di Mortara”, che inscena la scorta armata dei signori con la “Cumpagnia d’la Crus”, nonché a danze e musiche dell’epoca, con i gruppi “La fortunosa” e “Cetera concordi”. In tutto, il Corteo si snoda tra le vie della Città con circa 400 figuranti, che rappresentano le varie realtà sociali della Mortara dell’epoca». Il corteo è disciplinato da un codice di autoregolamentazione redatto nel 2006. L’iniziativa, finanziata dal Comune di Mortara, ha rappresentato un indubbio punto di svolta per la concezione intera del Corteo, che ha rivisto la propria identità di rappresentazione folkloristica, intraprendendo la strada della rievocazione storica.

Edoardo Varese

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