La Tari cresce del 5%, per la prima volta dopo diversi anni, e la minoranza va all’attacco. Il gruppo “Insieme per Parona” esprime la propria contrarietà.
«Nonostante l’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata e l’utilizzo dei contributi del termoutilizzatore per coprire parte dei costi, la tariffa rifiuti aumenterà del 5%. – dice il consigliere di minoranza Renato Soffritti – Il sindaco Massimo Bovo ha dichiarato che il cambio di modalità di raccolta e l’introduzione di nuovi servizi hanno comportato un aumento dei costi del 46%».
Per coprire questo rincaro, verranno utilizzati circa 78 mila euro provenienti dal contributo de termoutilizzatore. Tuttavia, nonostante questi contributi, il piano finanziario prevede comunque un aumento della tariffa.
IL TERMO NON BASTA Per diversi anni, grazie alla presenza del termovalorizzatore, il comune di Parona ha avuto un regime fiscale favorevole, soprattutto riguardo alla gestione della tassa sui rifiuti, ma oggi sembra non bastare più. «Durante la discussione in consiglio comunale – continua Soffritti – è stato evidenziato come in altre realtà, come Novara, il costo pro capite della TARI sia significativamente più basso grazie a un sistema di raccolta differenziata porta a porta spinto. A Vigevano, ad esempio, il costo si attesta intorno ai 290 euro all’anno, mentre a Novara è di 209 euro. Non è chiaro perché i maggiori ricavi derivanti dal recupero e dal riciclo dei materiali non abbiano portato a una riduzione delle tariffe, ma piuttosto a un loro aumento».
COSTI ALTI A spiegare i motivi dei rincari è stato proprio il sindaco Massimo Bovo che dice: «In realtà la Tari sarebbe dovuta aumentare molto di più, perché i rincari sono stati del 44%, ma siamo riusciti a contenerli. In parte questo contenimento è dovuto ai contributi che arrivano dal termovalorizzatore, ma non dimentichiamoci che quest’anno c’è stato un rincaro di costi da parte di Arera, ma anche del costo del carburante. Inoltre siamo passati alla raccolta porta a porta e questo ha comportato un incremento».
Andrea Ballone