A chi conviene il voto nel 2026?

Se non ora, quando? Anche se nessuno la formula esplicitamente, è la domanda che circola tra le forze politiche di Vigevano (e di Mortara) dopo le elezioni europee. Di rango continentale sì, ma con una valenza locale: a chi conviene il voto nel 2026?

PROROGA Nel 2026 e non nel 2025 nonostante le precedenti comunali risalgano al 2020. Si era in piena pandemia e il governo Conte II spostò le consultazioni a fine estate cl Decreto legge 26/2020, quindi la scadenza naturale si colloca a settembre 2025 e, secondo quando previsto dalla legge 182/1991, all’articolo 1, «le elezioni dei consigli comunali e provinciali si svolgono in un turno annuale ordinario da tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno se il mandato scade nel primo semestre dell’anno, ovvero nello stesso periodo dell’anno successivo se il mandato scade nel secondo semestre». Vigevano rientra nel secondo caso, a meno di prevedere un improbabile nuovo voto settembrino o sciogliere i consigli in anticipo, scelta di dubbia legittimità.

PRO E CONTRO A chi giova l’attesa dunque? Alla Lega, che è in difficoltà e che potrebbe capitalizzare la conclusione dei progetti connessi a Pnrr e rigenerazione urbana. Un conto è presentarsi alle urne con la nuova Carducci, palazzo Riberia, la materna a Piccolini, un altro con i cantieri aperti e senza Vigevano-Magenta (con Matteo Salvini ministro delle Infrastrutture). Per lo stesso motivo avrebbe interesse a un voto anticipato il Pd, che oggi sta bene e, stando all’opposizione in città e in Italia, potrà raccogliere ulteriore consenso nei prossimi mesi, approfittando anche della difficoltà del M5S, con cui c’è sintonia a Vigevano. Diversa la situazione per Fratelli d’Italia e Forza Italia, alleati della Lega al governo della città: insieme arrivano a coprire quasi metà dell’elettorato, da poco c’è stata la stretta di mano tra il plenipotenziario di FdI Paolo Zorzoli Rossi e i nuovi vertici azzurri in città (in questo momento di Fi ce ne sono due in città) ed è dichiarata l’ambizione di pesare di più. Non è peregrino pensare che decidano di correre insieme lasciando da sola la Lega, come accadde nel 2010 agli albori del quindicennio leghista vigevanese. Se questo fosse lo scenario, per FdI e Fi non avrebbe senso attendere la fine della consiliatura. Certo, a patto di avere un candidato credibile alla carica di sindaco. Ci sarebbe anche il casus belli: il mancato riconoscimento del gruppo “ufficiale” di Fi in consiglio.

Fi rivendica il candidato sindaco qui o a Voghera, la Lega blinda Ceffa. FdI (per ora) e Pd alla finestra

Le reazioni al voto non si fanno attendere. Concreta e immediata la risposta di Antonello Galiani, segretario provinciale di Forza Italia, che, guardando al futuro, lancia il guanto di sfida. «O Vigevano o Voghera – dice – al prossimo giro uno di questi comuni dovrà essere di Forza Italia con il candidato sindaco. Siamo cresciuti a livello provinciale e a Vigevano siamo a quattro punti dalla Lega. Per essere un partito che era dato per scomparso un anno fa non possiamo che essere felici, ma è giusto che cambino anche quelli che sono gli equilibri in campo nei singoli comuni».

NUOVI EQUILIBRI Neanche Paolo Zorzoli Rossi usa mezze parole: «Questa vittoria elettorale va assaporata a freddo – sottolinea – Vedremo. Noi comunque rimaniamo fedeli alla parola data. E’ certo comunque che i rapporti sono significativamente cambiati. Fratelli d’Italia a Vigevano, in particolare, ha raggiunto una percentuale ancora maggiore rispetto ad altre realtà: siamo oltre il 34% e non si può non tenerne conto. E’ vero, le comunali sono diverse dalle elezioni europee e dalle politiche». L’avvocato Zorzoli Rossi, che è anche presidente di Asm Isa, si toglie anche un sassolino dalla scarpa, rispondendo a una battuta fatta dall’ex sindaco Andrea Sala sulla gestione dei rifiuti. «Il consigliere Sala, impegnato nelle questioni milanesi, è forse distratto dal non vedere che in Asm sto facendo il mio lavoro. A breve sarà pronto il centro di trasferenza, la nuova piazzola ecologica; la differenziata è passata dal 58 al 62% e, infine, Asm sta contribuendo in maniera sensibile al bilancio del Comune: l’anno scorso ha prodotto un milione di utili e quest’anni siamo sui 700-800 mila euro». Andrea Sala, segretario della Lega a Vigevano, super impegnato sul fronte milanese è lapidario:

E’ giusto che Ceffa faccia il secondo mandato e porti a conclusione il decennio. In caso di opposizione, decideranno i tavoli nazionali.

PP Regionali Lombardia 2023 Partito Democratico - Arianna Spissu
Spissu (Pd)

CAMPO LARGO Sul cambio di equilibri in città riflette anche Arianna Spissu, segretaria del Pd locale. «Tra Fratelli d’Italia e la Lega la bilancia si è spostata verso FdI, che immagino chieda più spazio e di essere più protagonista. Per quanto mi riguarda la pasta è sempre la stessa, la maggioranza è sempre quella. Sarebbe bello invece poter immaginare qualcosa di diverso e che non sia compromesso con le scelte dello schieramento che governa la città da vent’anni ormai». Sull’ipotesi di un campo largo per le prossime amministrative, Spissu conferma come ci sia da lavorare: «Il Pd ha un ruolo importante nell’attuale minoranza e nel campo del centrosinistra, ma i potenziali alleati non li avvicini perché hai dei bei numeri, ma perché hai delle buone idee e delle persone in grado di realizzarle. Una coalizione deve aver chiaro l’obiettivo. Mancano due anni alle elezioni e i passi preliminari a qualunque tipo di ragionamento sui nomi e sulle bandiere sono questi: confrontare le idee, tracciare strade, immaginare la città che vogliamo».

In questo senso noi ci stiamo già muovendo e anche tra le altre forze politiche c’è sicuramente un bel fermento di progettazione e di idee.

Girano i primi nomi, ma l’identikit ideale è quello di un non politico

E’ certamente presto, però c’è chi comincia a pensare alle prossime elezioni amministrative a Vigevano e, dopo le recenti elezioni europee, i dati usciti dalle urne sono analizzati dai vari partiti col bilancino. In tanti prevedono la fine della stagione leghista, ma l’attuale sindaco Andrea Ceffa, al primo mandato, punterà alla conferma. Chi potrebbero essere gli sfidanti?

CIVICI Il nome che si ripete di più è quello di Rossella Buratti, molto nota a Vigevano soprattutto per il suo impegno nel mondo del volontariato. «A dir la verità non ci ho neanche pensato – diceva l’interessata qualche tempo fa intervistata da L’Araldo – anche perché sono super impegnata». Nessuno per ora le ha formalizzato la richiesta di candidarsi a sindaco di Vigevano, anche se il suo nome conta estimatori sia nel centrosinistra sia nel centrodestra. Un altro nome che potrebbe essere speso è quello di Giuseppe Madeo, già protagonista all’opposizione per una legislatura con Valerio Bonecchi (profilo di sinistra). In prima fila da anni per il tribunale, che lo ha avvicinato al sottosegretario di FdI Andrea Delmastro Delle Vedove (presente anche a Vigevano per un convegno sul tema).

CENTRODESTRA Nell’attuale compagine di governo sarà difficile che Fdi e Fi rinuncino alla trattativa sul candidato sindaco; si potrebbe pensare a un civico non inquadrato politicamente, ma la Lega potrebbe accettare di sconfessare un primo cittadino dopo un solo mandato? Il rischio di veti incrociati è alto, così come la tentazione di contarsi al primo turno e poi eventualmente convergere al ballottaggio. In questo caso accanto a Ceffa potrebbero correre Paolo Iozzi (FdI), qualche abboccamento ci sarebbe già stato, o Antonello Galiani (Fi), che da vice sindaco fu espunto dalla giunta e non ha dimenticato.

NON LI HAN VISTI Attenzione però al campo largo, Pavia docet. Non sarà facile trovare il candidato ideale, spiaggia su cui si sono arenate le ipotesi di coalizione degli ultimi anni. La soluzione potrebbe essere un civico, magari moderato. Infine i battitori liberi: non mancheranno anche stavolta, a partire da Piero Marco Pizzi che spariglia, scalpita e da tempo bersaglia in modo sistematico l’attuale giunta per raccogliere consensi. Ultima suggestione: un terzo giro per Andrea Sala?

Gds, Ab, Af, Ms.

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