Assolombarda punta sulla Vigevano-Malpensa

La Vigevano-Malpensa? Un’opera fondamentale per lo sviluppo del territorio. Nell’assemblea degli industriali di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia indetta lo scorso lunedì a Linate, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada ha portato la mancata realizzazione dell’infrastruttura come uno degli esempi (ovviamente negativi) dei “costi del non fare”: «E’ questo il conto più pesante che rischiamo di pagare – è l’opinione di Spada – La capacità di esecuzione è il primo fattore di credibilità di un Paese. Ai progetti devono seguire tempi certi di attuazione e verifica dei risultati. La non concretezza è il più grande limite italiano». E oltre alle opere già esistenti ma sulle quali non viene fatta manutenzione, il numero uno di Assolombarda ha puntato il dito anche sulle “incompiute”, citando proprio il collegamento tra la città ducale e l’aeroporto: «Pensiamo alle tante opere ancora incompiute. Per esempio, la superstrada Vigevano-Malpensa. Non possiamo permetterci attese di vent’anni per opere centrali per i nostri ecosistemi produttivi. E, ancora peggio, rischiare di vedere sfumare questi anni di lavoro. È questo il momento nel quale la politica deve scegliere se proiettare il nostro territorio verso il futuro o lasciarlo ai margini».

Una posizione che non stupisce: da sempre gli industriali del territorio e la stessa Assolombarda si sono detti a favore dell’infrastruttura, la cui realizzazione sta attraversando l’ennesima fase di stallo dopo il “no” non ufficiale pronunciato dal ministro Paola De Micheli e l’invito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, questo sì ufficiale, alle parti politiche del territorio per trovare un’intesa. Un dialogo che dovrà, tra gli alti, coinvolgere i dem dei territori per il “sì” con quelli di Città Metropolitana, da sempre molto critici verso l’attuale progetto.

strada Vigevano-Magenta

L’endorsement di Spada difficilmente sposterà nel breve gli equilibri di questa ventennale partita a scacchi, ma dimostra ulteriormente come il tema sia noto e considerato “caldo” anche dal mondo industriale lombardo, che sempre per voce del presidente durante l’assemblea si è espresso su molteplici temi, da una fiscalità che «sia leva di sviluppo e non solo strumento per reperire risorse » agli investimenti sul digitale, fino allo stop alla “logica dell’emergenza”: «Servono soluzioni strutturali: una burocrazia più agile, Industria 4.0 e la capacità di cogliere la grande occasione europea». Un capitolo importante è stato riservato alla formazione e in particolare agli Its, che sul nostro territorio sono da tempo richiesti dal mondo delle imprese (benché in campagna elettorale idee in tal senso siano state accolte tiepidamente da alcuni industriali): «La formazione tecnica non è di serie B – ha chiosato Spada – Al contrario, è uno dei tasselli su cui puntare per la ripartenza del manifatturiero all’insegna dell’innovazione».

Il tutto partendo dalla consapevolezza che le zone rappresentate da Assolombarda possano ambire davvero al ruolo di “locomotiva” del Paese, almeno secondo le cifre snocciolate da Alessandro Spada durante il meeting: «Il territorio di Milano, Lodi, Monza e Brianza e Pavia, rappresenta una quota estremamente rilevante di valore economico per l’Italia: in una superficie pari ad appena il 2% del totale del Paese, si concentrano il 13% del Pil italiano, per un valore di 204 miliardi di euro, e il 13 % dell’export, per un valore di 63 miliardi di euro».

Alessio Facciolo

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