Nidi gratis, aiuto del Comune per le famiglie in difficoltà

“Nidi gratis plus 2024-2025”. E’ la misura della Regione Lombardia a cui il Comune di Vigevano quest’anno ha deciso di aderire per aiutare le famiglie con un reddito basso e permettere in questo modo di poter usufruire lo stesso del servizio.

LO STOP DELL’ANNO SCORSO «Nel 2023 non è stato possibile erogare il contributo perché erano aumentate le rette – spiega il sindaco Andrea Ceffa – e di conseguenza non era scattata l’opzione regionale; quest’anno si può proprio perché il Comune non ha applicato aumenti di tariffe rispetto all’annualità 2023/2024, come richiesto da Regione Lombardia sull’avviso pubblico, per l’annualità 2024/2025». Il contributo è destinato a nuclei familiari con figli che hanno accesso a nidi e micronidi pubblici, e copre il costo della retta mensile, stabilita dal proprio Isee, tolti i 272,72 euro erogati dall’Inps.

REDDITO FINO A 25MILA EURO Per accedere al bonus, i nuclei familiari devono avere un Isee uguale o inferiore a 25mila euro, il che significa che quest’anno potranno chiedere il contributo tutte le famiglie inserite in una delle cinque fasce di contribuzione attraverso le quali viene stabilito il prezzo della retta del nido.

«Una famiglia con un figlio ed un Isee pari a 18mila, ad esempio, – sottolinea il sindaco – scegliendo il tempo lungo avrà una retta mensile pari a 378 euro. Presentando la domanda riceverà il contributo regionale di 105,28 euro perché la misura Nidi Gratis prevede il rimborso dell’intera quota di retta eccedente il contributo Inps, ovvero 378 meno 272,72 uguale 105,28».

LE DIFFERENZE Per chi ha un Isee entro i 20mila euro, però, il rimborso è pari all’intera quota di retta, tolto il contributo Inps. Per chi ha un Isee compreso tra 20mila e 25mila il contributo sarà al massimo di 100 euro mensili. «Il Comune di Vigevano – conclude Ceffa – quest’anno si impegna a non richiedere alcun pagamento alle famiglie interessate nel momento della presentazione della loro domanda per la parte aggiuntiva rispetto all’importo rimborsabile da Inps, e quindi per la parte che va oltre ai 272,72 euro, fino al completamento dell’istruttoria».

Davide Zardo

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