La Cittadella della sicurezza crolla, ancor prima di essere costruita. Tramonta, forse definitivamente, sicuramente per i prossimi tre anni, l’ipotesi di realizzare una nuova, grande caserma interforze alle porte della città ducale: il progetto della struttura (che avrebbe dovuto ospitare le sedi di carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza e vigili del fuoco) è stato citato nel Dup, il documento di programmazione approvato nei giorni scorsi dalla giunta, tra quelli «previsti nel precedente piano triennale e non riproposti e non avviati». Tradotto dal burocratese: l’iter non è mai partito e non partirà.
IL PROGETTO L’idea dell’amministrazione, lanciata durante l’ultimo mandato da sindaco di Andrea Sala e proseguita in quello corrente, era ambiziosa: quattro edifici, ognuno di circa 1000 metri quadri indipendenti ma collegati da strutture comuni come mense e garage, per ognuno dei corpi presenti. Il tutto da realizzarsi in piazzale Longo, in Brughiera, nell’area utilizzata ora per il luna park. Il costo? Oltre 26 milioni di euro, una cifra importante, per la quale negli anni erano state ipotizzate varie coperture. Quella del partenariato pubblico-privato sembrava essere la via più percorribile, ma l’assenza di proposte concrete ha fatto decadere il tutto.
Non essendo pervenuta alcuna proposta di partenariato – si legge infatti nel Dup – l’intervento non viene riproposto. Una eventuale proposta di partenariato pubblico-privato verrà comunque valutata in termini progettuali, economico finanziari e contrattuali al fine di verificare l’interesse pubblico. Uno spiraglio aperto, dunque, per un progetto che però a ora è destinato a rimanere nel cassetto.
PREGI E CRITICHE Il progetto della Cittadella aveva attirato su di sé negli anni passati molta curiosità e altrettante critiche. L’idea circola dal 2018, a seguito di una serie di incontri tra Comune e prefettura: l’idea alla base, lodevole, era quella di ridurre i costi di gestione delle sedi delle forze dell’ordine, dando loro la possibilità di avere spazi più adeguati alle loro mansioni. Nel 2019 si erano susseguiti dialoghi con il Demanio e i vertici delle forze dell’ordine, mentre nel 2021, tramite la mediazione l’allora parlamentare della Lega Marco Maggioni, il dossier era finito persino sulla scrivania del sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, che in un colloquio con il sindaco Andrea Ceffa aveva elogiato l’iniziativa. L’apprezzamento da parte del Viminale non era però coinciso con passi in avanti nell’iter, con i costi che nel mentre lievitavano dai 18 milioni di euro originari ai 26 attuali. Negli anni le opposizioni avevano criticato l’opera sotto tutti i punti di vista: da quello economico a quello d’opportunità per chiudere con quello urbanistico, puntando i riflettori sulle attuali caserme che rimarrebbero sfitte e inutilizzate.
Alessio Facciolo