Nato a Monopoli, ha portato al Nord Italia, per la precisione a Garlasco, il carattere solare tipico della Puglia. È Giuseppe Ciampi, in arte “Jus”, pittore e decoratore di professione, vignettista e caricaturista per passione. Affabile, gentile, 67 anni ben portati, si è sempre trovato a proprio agio con matite e pennarelli, fin da ragazzo.
CON PASSIONE «A scuola – racconta – durante le lezioni disegnavo le caricature degli insegnanti e dei compagni di classe. Ogni tanto per questo prendevo qualche nota disciplinare, ma sotto sotto si vedeva che i professori erano compiaciuti». Tra le sue “vittime” anche il cantante Ron e il sindaco di Garlasco, Simone Molinari. E poi Lucio Dalla, Max Pezzali, Vasco Rossi e molti altri. «A 14 anni mi sono iscritto a un corso professionale d’arte e successivamente ho iniziato a lavorare come decoratore non solo negli edifici civili ma anche nelle chiese. Intanto continuavo a disegnare caricature di amici, conoscenti e anche personaggi famosi. Mi ha sempre ispirato Alighiero Noschese, che con le sue imitazioni riusciva a immedesimarsi nel personaggio di turno esagerandone i tic e i particolari fisici e caratteriali, la voce, la postura, con l’aiuto di qualche accessorio come occhiali e gioielli. È un po’ come nelle caricature, dove il ritratto ingigantisce i cosiddetti “difetti”: un naso pronunciato, un labbro sporgente, un leggero strabismo».
Poi durante il lockdown, per combattere la noia, ho iniziato a cimentarmi con le vignette umoristiche.
“ALLA NOSCHESE” Molte sue caricature sono esposte al Caffè Cavour di Garlasco, il locale di Antonio “Tony” Armaroli, dove Giuseppe è di casa, mentre alcune vignette sono state pubblicate dal settimanale “Il Ticino” di Pavia. Quadretti che spaziano dalla satira politica all’attualità, dalla sanità all’ambiente, allo spettacolo, ma sempre in modo garbato, in punta di matita. «Una volta ho donato a Ron la sua caricatura – racconta Giuseppe – e lui è stato molto gentile, mi ha fatto entrare in casa sua e mi ha offerto un caffè. Così gli ho regalato anche i disegni che ritraevano Dalla e Morandi, suoi grandi amici. Ne era molto felice. È stato un bell’incontro, in un ambiente accogliente, che mi ha fatto sentire a casa».
Davide Zardo