Sanremo è finito, ma chi sono i promossi della 72esima edizione del Festival della canzone italiana? Le pagelle de L’Araldo a cura di Mauro Sabbione (ex tastierista di Mattia Bazar e Litfiba), Stellerranti (duo lomellino composto da Cinzia Bauci e Pier Antonio Gallesi e specializzato in musica pop, lirica, sacra, kletzmer), Barbara Rubin (musicista e compositrice medese), Daniela Bianchi (maestra del coro di San Cristo Re di Vigevano, esperta di musica sacra). A cura di Dz
1SABBIONE
1° classificato – Mahmood & Blanco “Brividi” VOTO 10 e mezzo
Il maestro Carmelo Patti, una garanzia per la bella produzione artistica di Blanco e Mahmood, autore anche del pezzo presentato da Noemi. E qui vorrei sottolineare che nessuno in questa magnifica canzone ha usato l’auto-tune, voce che circola sui social. Mahmood e Blanco sono semplicemente precisi ed hanno provato a lungo questa canzone meravigliosa. Michelangelo il pianista che li accompagna, co-autore anche del brano, è il loro angelo custode. Hanno vinto meritatamente ed ora penseranno all’EuroFestival dove canteranno ‘Brividi’ in italiano!
2° Classificato – Michele Bravi “L’inverno dei fiori” VOTO 8
Roberto Campagnoli, musicista e direttore di grande classe ed esperienza, dirige Michele Bravi in questa splendida canzone. Michele, vestito dallo stylist Fausto Puglisi della Maison Roberto Cavalli, si cala perfettamente nella parte dell’elfo della musica italiana: sensibilità, narrativa, progettualità, emozione. Dopo la tragica storia che lo ha toccato profondamente ed il successivo stop artistico, Michele ha ritrovato una propria forza nella musica d’autore. Sedici singoli, Ep, album e collaborazioni: un universo completo e sicuramente da scoprire nel suo prossimo tour. Il suo un piazzamento lusinghiero.
3° Classificato – Higsnob & Hu “Abbi cura di te” VOTO 7
L’energico maestro Enrico Melozzi ha diretto, ed ancora l’atmosfera di Michele Matera e Federica Ferracuti che creano un ambiente musicale di grande atmosfera ma quello che mi piace di loro è che la musica li racconta, racconta due vite interessanti e di spessore umano. Direi a loro di ringraziare se stessi e la loro bella narrativa. Siete bravi ed il vostro duo è tra quelli cresciuti di più durante il festival. Abbiate cura di voi. E il pubblico vada a vederli dal vivo.
2RUBIN
1° classificato – Mahmood & Blanco “Brividi” VOTO 8.5
Una ballata d’amore di quelle da danzare abbracciati, che parla di emozioni, di sogni e incertezze, di un rapporto travolgente ma conflittuale. I due giovani cantautori scelgono quindi un classico per Sanremo, la canzone d’amore, ma interpretata con una vocalità modernissima. E’ inusuale ascoltare un testo romantico duettato da due voci maschili e loro hanno brillato nell’esecuzione di un brano senza evoluzioni eclatanti, ma di una dolcezza quasi ipnotica.
2° Classificato – Matteo Romano “Virale” VOTO 8
“Scale” comincia così il testo di questa canzone per descrivere un saliscendi emozionale. Anche la melodia è costellata di scale e soluzioni che, in genere, appartengono alla letteratura tecnica vocale e strumentale, ma che si rivelano sempre efficaci e caratterizzanti. Esse in Musica, sono come la farina per il panettiere che con la sua sapienza, può rendere un semplice pane, qualcosa di sublime. Questo aggettivo è sicuramente eccessivo per questo brano ma appropriato se si guarda ad un giovane cantante così preparato e che mostra un’energia sul viso che ben si sposa con le luci dei riflettori di Sanremo.
3° Classificato – Elisa “O forse sei tu” VOTO 7
Sono fan di Elisa sin dai suoi esordi e penso che sia l’artista che più ha saputo avvalersi delle proprie esperienze per supportare un talento non comune, maturando competenze che pochi cantautori italiani possono vantare. La ballad di Sanremo non ha colpi di scena e non sfoggia la sua autentica anima rock, se non nel ritornello in cui si sente il suo inconfondibile stile. Elisa predilige il sound più soft ed emotivo che contraddistingue il suo più recente repertorio in italiano. Tuttavia come sempre è coinvolgente e per me, tutto ciò che fa è sempre ben fatto.
3STELLERRANTI
1° Classificato – La Rappresentante di Lista “Ciao ciao” VOTO 10
Miglior performance: teatro, cultura, cabaret tedesco e tanta Nina Hagen. Veronica ci piace molto e sentiamo per lei un particolare feeling: smoking, cilindri e coroncine da reginetta del male, sono sempre state tra i vestimenti anzi travestimenti stellari preferiti. Loro sono queer, hanno l’identità fluida, e non parliamo tanto di quella sessuale ma soprattutto di quella artistico musicale. La canzone in sé non è superlativa e la parola “culo” è inutile. Lei ha il merito di risparmiarci il gesto della manina compulsiva che va un po’ su e un po’ giù davanti al microfono e, in mezzo alle dizioni smozzicate ed impastate in voga, spicca per il cesello delle parole. La vocalità bambinesco-perversa ricorda Lotte Lenya. Bravi tutti comunque. Le Stelle amano gli sconfinanti.
1° Classificato (ex aequo) – Mahmood & Blanco “Brividi” VOTO 10
Finardi cantava profetico «le strofe languide di tutti quei cantanti con le facce da bambini e con i loro cuori infranti». Ecco il nostro duo è così. I migliori, i più dotati e autentici, nella tendenza attuale di voce piccolina, con sfumature nasali e bocca poco aperta, che passa dal sussurro al falsetto al grido rauco. I più d’impatto nel raccontare i fatti propri con la verve delle interminabili telefonate adolescenziali. Mahmood ci mette sempre il pianoforte e questo fa internazionale. Un amore con tutti gli struggimenti zuccherosi dell’amore in genere. Sono comunque così carini che anche le mamme si commuoveranno.
1° Classificato (ex aequo) – Massimo Ranieri “Lettera al di là del mare” VOTO 10
Archi bellissimi, eleganza da vendere, Pier dice che invecchiando, sarà la tinta improbabile, il grazioso scugnizzo somiglia sempre più al grande Edoardo. Ci aggradava pure Elisa, quasi una vestale del canto. Ma l’omaggio a Ranieri è dovuto.
4BIANCHI
Un Festival quello di quest’anno, che si è rivelato una crescita musicale rispetto alle precedenti edizioni. Una grande orchestra ha accompagnato con notevoli arrangiamenti ogni concorrente valorizzando i brani nelle proprie sfumature melodiche. Sicuramente grande peso artistico hanno avuto cantanti come Iva Zanicchi, Gianni Morandi e Massimo Ranieri, testimoni canori e interpretativi del vero Festival della canzone italiana, ma per premiare nuove voci e nuovi stili mi soffermo su alcune mie preferenze.
1° Classificato – Irama “Ovunque sarai” VOTO 10
Brano di sapore profondamente melodico e romantico, si apre con la strofa dove la voce è accompagnata solo dal pianoforte, per poi esplodere in un crescendo che esalta la potenza vocale dell’interprete. Un insieme coinvolgente dove il testo e la musica sono in perfetta relazione tra loro.
2° Classificato – Elisa “O forse sei tu” VOTO 10
Elisa grande voce e interprete, torna a Sanremo dopo una lunga pausa dal festival, e direi che lo fa in grande stile. Come sempre la sua vocalità sa gestire ogni “situazione” melodica e in questo brano esalta la delicatezza del testo pieno di amore. Bellissimo arrangiamento orchestrale che con la voce di Elisa ha fatto proprie le parole del suo testo “Quella musica risuona in ogni parte”.
3° Classificato – Highsnob & Hu “Abbi cura di te” VOTO 9
Una sorpresa questo duo del festival, un modo diverso di fare musica. Un testo emozionante che racconta il dolore di una fine di relazione e che, riporta citazioni molto particolari come la frase: “E io perdo la testa come Oloferne” che racconta la storia della figura biblica del condottiere dell’esercito assiro che fu decapitato da Giuditta. La vocalità del duo è completamente diversa, da un lato lui, famoso rapper, e dall’altro lei, cantante musicista con influenze anche jazz, due voci che sanno fondersi esaltando i talenti l’uno e dell’altro.