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    Vigevano, al Cagnoni la musa di Ungaretti

    Sarà sicuramente una mattinata che si farà ricordare. Quella di sabato 11 marzo alle ore 11 al teatro Cagnoni. Quella mattinata si sveleranno parole dal valore inestimabile.

    Sono quelle di Bruna Bianco, poetessa e avvocato che aveva 26 anni al momento del primo incontro, nel 1966, in Brasile con lui che invece ne aveva 78. “Lui” era Giuseppe Ungaretti, uno degli autori più conosciuti e grandi della storia della letteratura italiana.

    Bruna, ora ha 82 e dopo anni di silenzio racconterà quanto era bello quell’amore, quanto fosse emozionante essere l’ultima compagna di uno dei letterati più studiati, discussi, amati. Spiegherà come nacque “Lettere a Bruna”, l’epistolario postumo di Ungaretti uscito sei anni fa per la casa editrice “Mondadori” a cura di Luciano Rebay.

    RIVELAZIONE Accadrà dal palco del teatro Cagnoni, a Vigevano, sabato 11 marzo alle 11. Bruna Bianco dialogherà, colloquierà con Mariateresa Bocca, esperta di letteratura vigevanese e vicepresidente del Rotary club Mede Vigevano: è stato proprio questo club di service a organizzare l’imperdibile appuntamento. «Bruna Bianco – ci spiega Mariateresa Bocca – è rimasta riservatissima per decenni, aveva deciso di parlare di questa relazione, una volta sola a Milano allo spazio Alda Merini. Da lì è nata l’idea. Del resto Bruna, poi diventata avvocatessa e ancora attiva, lo aveva sempre detto: “Chi ama me ama “Unga”, Unga, così lo ha sempre chiamato lei». Lui decise di lasciarla sei mesi prima di morire.

    Cultura Vigevano Cagnoni - Ungaretti
    Ungaretti

    L’INCONTRO Quando si incontrarono, lui, vedovo, soffriva per la scomparsa prematura del figlio Antonietto per un’appendicite mal curata: erano passati quasi trent’anni, sembrava ieri. Con Bruna, i sogni erano grandi: contava di sposarsi e di finire gli ultimi giorni in Liguria, era questo, quello che si erano promessi. Il poeta scriveva così:

    Sei comparsa al portone / in un vestito rosso / per dirmi che sei fuoco / che consuma e riaccende (…). Percorremmo la strada / che lacera il rigoglio / della selvaggia altura. Ma già da molto tempo / sapevo che soffrendo con temeraria fede, l’età per vincere non conta

    La risposta:

    Un vagante raggio ebbe la luce / tenue filo dell’anima / del mio bacio donato / solo dal desiderio. Ma dall’esilio ci libererà / l’ostinato mio amore

    OLTRE LA MORTE L’11 marzo si ascolterà la voce della musa di Giuseppe Ungaretti: sembra un sogno, qualcosa di sospeso, di irreale, nell’aria, eppure è tutto vero. Sarà una mattinata dalle suggestioni forti. Bruna è ancora qui ed è pronta a raccontare, forse, anche a buttare fuori, finalmente, quello che da troppo tempo vaga nella sua anima. Parlerà al pubblico con chiarezza e semplicità: le doti che restano e che connotano le persone vere che hanno vissuto sentimenti forti, più del destino, più della vita. Il pubblico che parteciperà all’incontro, l’ingresso è libero e gratuito, la ascolterà parlare di momenti lontani che sembrano accaduti ieri. Ma che, essendo stati accarezzati dal sentimento più forte e vero, appariranno, si sveleranno davanti a ciascuno con una forza travolgente: come resistere?

    Isabella Giardini

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