L’Italia è tra i paesi dove la benzina costa di più al mondo. A evidenziare questo “record” negativo, il portale Global Petrol Prices che colloca il Belpaese al tredicesimo posto della sua classifica, con un prezzo al litro pari a 1,828 euro. Una situazione non diversa per chi ha un mezzo alimentato a gasolio che comunque deve sborsare una delle cifre al litro più alte al mondo anche per il diesel. Dati alla mano aggiornati allo scorso 10 febbraio mostrano come il prezzo al litro per il gasolio sia intorno a 1,735 euro, 0,04 centesimi in più rispetto ai cugini francesi.
PREZZO Ma su che base viene calcolato il prezzo dei carburanti al distributore? È bene sapere che l’importo alla pompa è dato principalmente da cinque fattori: prezzo del greggio, costi di raffinazione, distribuzione e trasporto, margine del distributore e tasse e accise. Fattore, quest’ultimo, determinante soprattutto in Italia, dove le diciannove accise attualmente in vigore sono da aggiungere all’Iva ferma al 22%, andando a caricare del 58.2% il prezzo al litro finale.
REALIZZAZIONE Tutta una serie di fattori e rincari che vanno quindi a gravare sulle spalle dei consumatori, oltre al lavoro di filiera. «Il prezzo del carburante è in parte legato alla materia prima e alle fonti energetiche – spiega Davide Rizzardi, presidente Figisc Pavia – perché il petrolio, una volta estratto grezzo, deve essere raffinato attraverso un sistema di cracking ovvero un procedimento di frazionamento fisico che fa bollire il petrolio e va a condensare i vari idrocarburi in base alla pesantezza della molecola. Quelle più pesanti daranno vita a gasolio e cherosene; mentre quelle più volatili a benzina e al Gpl, un gas liquefatto». Se da un lato vi è quindi il costo della materia prima e della sua raffinazione, dall’altro bisogna tenere in considerazione il suo trasporto.
A incidere sul prezzo anche i costi per trasporto e logistica, la maggior parte di questi mezzi alimentati con carburanti fossili – continua Rizzardi – È quindi un cane che si morde la coda, dove il carburante, prima di arrivare al cittadino, va in nave, in raffineria, al deposito petrolifero e infine nei distributori.
PERSONALE Un vero e proprio viaggio a cui poi si vanno ad aggiungere tasse, accise e costi del personale. «Da non dimenticare il costo riservato alle risorse umane impiegate in questo settore – spiega il presidente di Figisc Pavia – Il gestore ha degli accordi sindacali per cui è giusto che venga pagato seguendo gli adeguamenti del caro vita, senza poi contare tutte le spese impiegate nella costante manutenzione dell’impianto per tutta una serie di norme di sicurezza che devono essere rispettate». Ma se i prezzi alle stelle toccano il portafoglio dei consumatori, c’è chi spera possa anche toccarne l’animo. «Con gli ultimi aumenti e le nuove accise sul gasolio mi sembra che ci sia un indirizzo politico ad andare verso altre soluzioni – conclude Rizzardi – una riduzione del carburante e l’utilizzo di macchine ibride o di altre fonti in primis. Si tratta quindi di un quadro molto complesso».
Rossana Zorzato