Città del riso: l’ora della semina, ma la strada si annuncia lunga

La strada per la realizzazione di un riso a marchio pavese si preannuncia tutta in salita. Questo perché riguardo al progetto “Pavia città del riso” non ci sono novità, così come riguardo a un possibile coinvolgimento di Vigevano e del territorio lomellino. Oltre a uno scambio di telefonate tra il sindaco di Pavia Michele Lissita e Andrea Ceffa (prima che finisse ai domiciliari indagato per corruzione) non si sono più verificati contatti tra le amministrazioni di Pavia e della città ducale.

PROGETTO “Pavia città del riso” è un progetto che Lissia ha portato sui banchi di Bruxelles la seconda settimana di novembre insieme alla propria amministrazione e a Confagricoltura Pavia, per presentare al parlamento europeo l’idea di un riso a marchio pavese. Confagricoltura vuole che, vista e considerata la configurazione prettamente agricola, la Lomellina abbia un ruolo da protagonista: «Se si vuole portare avanti un progetto completo – spiega Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia – l’amministrazione di Pavia deve tener conto di tutta la provincia, Lomellina inclusa. Il discorso è ancora in una fase embrionale e penso occorrerà ancora diverso tempo per capire in che modo tutta la nostra provincia potrà essere coinvolta. La maggior parte del riso è coltivata in Lomellina, quindi nel nostro territorio. I principali produttori di riso sono in Lomellina, per questa ragione non deve essere esclusa».

Nel 2024 la provincia di Pavia è tornata a essere, con 80 ettari coltivati, il primo territorio risicolo a livello europeo. Con un riso a marchio il pavese sarebbe notevolmente valorizzato, ma per arrivare a questo risultato occorrerà ancora molto tempo.

TEMPI LUNGHI Sul fatto che il territorio lomellino deve essere coinvolto è d’accordo anche Riso Scotti, che ha sede a Pavia, però «non abbiamo più ricevuto più aggiornamenti a riguardo – riferiscono dagli uffici di Riso Scotti – siamo rimasti fermi all’incontro di Bruxelles tenutosi a novembre. E’ evidente che ci troviamo davanti a un discorso che richiederà ancora parecchio tempo per essere portato avanti con più chiarezza e con maggiori dettagli. Restiamo comunque a disposizione dell’amministrazione di Pavia e delle associazioni del territorio per intraprendere questo percorso». Un lavoro che richiede un tempo che nessuno al momento sa quantificare: «Siamo all’inizio – riferisce Simone Marchesi, segretario provinciale del Pd che lo scorso novembre aveva accompagnato Lissia a Pavia – e dobbiamo ancora entrare nel merito della questione. Come Pd chiediamo un coinvolgimento non solo della Lomellina e di Vigevano, ma di tutta la provincia. Ci troviamo davanti a un lavoro che deve essere progettato e studiato insieme alle associazioni del territorio. A questo proposito, siamo in contatto con l’europarlamentare Pierfrancesco Maran, che ha più volte mostrato la propria disponibilità a valorizzare come merita la produzione locale».

Edoardo Varese

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