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Suona la campanella, ma non per tutti è la stessa. L’anno scolastico 2024-2025 vede questa settimana il rientro in classe e avrà come prima sfida garantire un uguale accesso al diritto all’istruzione: il rapporto “Scuole disuguali” di Save the Children (pubblicato il 5 settembre) sottolinea che «la povertà educativa è un fenomeno diffuso nel nostro Paese […] E’ strettamente legata alla povertà economica delle famiglie, che oggi in Italia colpisce 1 milione 300 mila minorenni. Crescere in una condizione di deprivazione materiale può ostacolare l’accesso a un’istruzione di qualità e compromettere le aspirazioni e/o le aspettative di bambini, bambine e adolescenti».
PIU’ DIMENSIONI Il concetto di “povertà educativa” è definito da Istat come multidimensionale, frutto di povertà di risorse – derivata dal contesto familiare (deprivazione economica, abitativa, occupazionale, culturale, sociale), scolastico (offerta, adeguatezza, accessibilità dei servizi educativi), territoriale – e povertà degli esiti – competenze cognitive (alfabetiche e numeriche) e non (relazionali, emotive, interazione fiduciaria) – con i dati disponibili è possibile indicare una sofferenza specifica tanto delle regioni meridionali quanto delle aree interne (tra cui la Lomellina).
IL TERRITORIO La provincia di Pavia, secondo il report di Save the Children, si colloca nella seconda fascia più bassa per il numero di alunni della primaria e della secondaria di primo grado (elementari e medie) che usufruiscono del servizio di mensa (tra il 15.1 e il 36.3%) e nella fascia mediana per la presenza di palestre includendo anche la secondaria di secondo grado (superiori), due indicatori importanti delle opportunità offerte ai giovani. In Lomellina sono 15 i comuni le cui scuole non hanno una mensa e 17 quelli in cui sono prive di palestra, mentre a Vigevano ci si ferma al 41.1% e a Mortara al 55.6% (solo Garlasco è al 100%); a questi si aggiungono 19 centri che una scuola proprio non ce l’hanno, col risultato di «un livello di scolarizzazione inferiore alla media regionale» (Politecnico). Altri due indicatori significativi sono l’offerta di asili nido e la dispersione scolastica; l’Italia col Pnrr ha posto l’obiettivo di raggiungere la media del 33% di posti disponibili e nel 2022 è arrivata al 30%, la Lombardia è al 36% con Vigevano al 46.2% e Mortara al 36.8%, ma ancora una volta in 37 centri lomellini non c’è nemmeno un asilo. Quanto all’abbandono scolastico, il dato nazionale di chi non va oltre la licenza media è al 10.5%, quello provinciale al 13.1% e molte scuole lomelline sono state destinatarie dei fondi Pnrr per contrastare questo fenomeno, assegnati sulla base dei risultati Invalsi.
IL NUOVO ANNO E’ in questo contesto che ricominciano le lezioni, con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che in suo messaggio presenta le novità che attendono studenti, docenti e famiglie: la riforma del 4+2 dei tecnici (che nel territorio provinciale non ha avuto adesioni), l’entrata a pieno regime dell’orientamento, le nuove linee guida dell’educazione civica, il divieto di cellulare fino alle medie, la nuova condotta.
Giuseppe Del Signore