Puntare sulla vigilanza privata nei luoghi pubblici per risolvere il problema della sicurezza.
VIGILANZA L’amministrazione comunale, per trovare una soluzione ai diversi episodi di furti e rapine degli ultimi mesi, pensa a pagare una vigilanza privata per coprire quanto meno le fasce orarie notturne, fino all’alba. Certo si dovrà prima capire quanto verrebbe a costare un investimento di questo tipo: «Al momento stiamo aspettando i primi preventivi – fa sapere il sindaco Ettore Gerosa – quindi ancora non possiamo dare nulla per certo, ma comunque la nostra idea è avvalerci di una vigilanza privata per sorvegliare di notte gli edifici pubblici, tra cui anche il municipio, le scuole, l’auditorium. Qualora questo progetto dovesse prendere forma a tutti gli effetti potremo pensare anche di mettere in atto una collaborazione con i privati. Ribadico che questa è una strada che intendiamo percorrere per il bene della nostra città: tutto quello che potremo fare, lo faremo». Tra gli attori coinvolti potrebbero rientrare anche le guardie giurate, che sarebbero costantemente in contatto con polizia locale per prevenire e reprimere il verificarsi di reati.

REAZIONI Intanto la decisione della giunta Gerosa di dotare gli agenti della polizia locale di taser e manganelli suscita polemiche e reazioni da parte del consigliere di Rifondazione Comunista Giuseppe Abbà: «A Mortara – spiega – come in altre città d’Italia, esiste una forte percezione di insicurezza. Come va affrontata questa questione? L’abbiamo già espresso a suo tempo nel consiglio comunale aperto su questo tema e lo ribadiamo con alcune proposte precise. Intanto i vigili urbani non devono essere come “la polizia di contea” degli Stati Uniti, ci sono già i carabinieri per certi compiti. Devono, secondo noi, strutturarsi con il “vigile di quartiere“. Occorre batterci con maggiore risolutezza per riottenere la presenza fissa della polizia ferroviaria alla stazione, ma anche per una maggiore presenza del personale delle ferrovie. Bisogna insistere per la riapertura pomeridiana delle poste: più uffici sono aperti, più si combatte la desertificazione e la sensazione di insicurezza. Illuminazione pubblica». Per Abbà, inoltre, bisognerebbe puntare su iniziative per favorire la vita sociale in città:
Più persone sono in giro e più si combatte la solitudine e la paura. Occorrono politiche di inclusione come sostenere il centro provinciale istruzione adulti e iniziative contro il disagio giovanile.
«In ultimo, ma questo non è solo una questione locale, sicurezza vuol dire avere un lavoro stabile, dignitoso e con una retribuzione adeguata, un’abitazione decente, possibilità di curarsi e di istruirsi. Noi pensiamo che quello della giunta sia l’approccio sbagliato alla cosiddetta questione della “sicurezza”. Intanto, per chiarire, il Taser è una sorta di pistola che lancia una forte scarica elettrica che provoca una paralisi neuromuscolare. Potenzialmente è un’ arma letale specialmente se chi è colpito da questa scarica soffre di patologie pregresse».
Edoardo Varese