Caso corruzione, udienza rinviata al 21 maggio. È iniziata oggi in tribunale a Pavia l’udienza preliminare per i casi di presunta corruzione che a Vigevano hanno coinvolto esponenti della politica e dell’imprenditoria. E’ stato chiesto il rinvio a giudizio per otto persone, accusate a vario titolo di istigazione alla corruzione, corruzione e falsità ideologica: Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano (attualmente ai domicialiari e sospeso dalla carica), Roberta Giacometti, ex consigliera comunale, i tre ex dirigenti di Asm Vigevano Veronica Passarella, Alessandro Gabbi e Matteo Ciceri, Angelo Ciocca, ex europarlamentare della Lega, Alberto Righini, imprenditore edile ed ex presidente provinciale di Ance Pavia, e la sua compagna Alice Andrighetti.
LA “CONGIURA” L’udienza è stata subito rinviata al 21 e 22 maggio prossimi. Il giudice ha dato tre settimane di tempo alle parti per valutare la richiesta di riti alternativi. Asm Vigevano e Vigevano Distribuzione Gas si sono costituti parti civili, al contrario del comune di Vigevano. La vicenda riguarda due filoni di indagine, tra loro connessi. Da un lato l’ipotesi di istigazione di corruzione nei confronti di una consigliera comunale. Nel novembre 2022 Righini, con l’aiuto di Ciocca, avrebbe proposto 15mila euro alla consigliera Emma Stepan, tramite il convivente Luca Battista, per convincerla a rassegnare le proprie dimissioni insieme ad altri 12 consiglieri, nel contesto della cosiddetta “congiura di Sant’Andrea”, un tentativo di far cadere la giunta di centrodestra a Vigevano, guidata dal sindaco leghista Ceffa. I due rifiutarono e segnalarono l’accaduto al sindaco. Le dimissioni di massa vennero successivamente sventate con il ritiro, all’ultimo secondo, di quelle di un altro consigliere di maggioranza, il meloniano Riccardo Capelli.

LE ACCUSE Secondo le accuse nei mesi successici il sindaco, per assicurarsi il sostegno politico di un’altra consigliera comunale, Roberta Giacometti, le avrebbe procurato, tramite un prestanome, una consulenza presso Asm Vigevano, di cui la municipalizzata non avrebbe avuto alcun bisogno, al fine di assicurare un illecito vantaggio economico alla donna. In questa seconda vicenda si contestano al sindaco, all’ex consigliera Giacometti e ai tre ex amministratori di Asm, i reati di corruzione e falso ideologico. Per questa ipotesi di reato Ceffa si trova ancora agli arresti domiciliari, mentre per Giacometti e per i tre ex dirigenti di Asm la misura è stata sostituita con l’interdizione temporanea dai pubblici uffici in seguito alle dimissioni e alla rinuncia degli incarichi precedentemente ricoperte.
Alessio Facciolo