Uno sportello in grado di fornire supporto in caso di difficoltà, un filo diretto con le istituzioni, o anche solo una parola amica. Sarà tutto questo il custode sociale, il nuovo servizio che sarà attivato dal Comune al quartiere Pietrasana, dove ha sede il Circolab, l’edificio polifunzionale di via Alfieri al centro dei piani di riqualificazione dell’amministrazione ducale.
UN RIFERIMENTO Il quartiere Pietrasana comincia lì, nelle ultime propaggini di corso Milano, con i suoi palazzoni che svettano sul piazzale occupato da un benzinaio dall’alto di un leggero rialzo del terreno, quasi a marcare la divisione fra quei condomini di edilizia popolare e il resto della città. Edificato negli anni 2000, il Circolab con alterne fortune ha rappresentato per lungo tempo un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere: un posto dove socializzare, entrare in contatto con associazioni, avere opportunità lavorative. Sul rilancio di tale struttura, che ha alternato periodi di apertura e chiusura, il Comune ha investito 530mila euro da fondi europei e regionali: «Soldi spesi per ospitare in un edificio di proprietà di Aler un centro polifunzionale in grado di venire incontro ai cittadini – spiega il vicesindaco Marzia Segù – il Circolab esiste da anni, da circolo ricreativo ha risposto a richieste partite dal quartiere, che vogliamo recuperare».
Al netto di chiusure e riaperture, i locali che hanno ospitato ripetizioni agli studenti e occasioni per orientare i giovani al lavoro, ci hanno offerto modalità di aggregazione che non si limitano all’evento effimero, ma entrano in aspetti determinanti della vita quotidiana dei residenti.
SPORTELLI A oggi al Circolab sono operativi sia lo sportello lavoro, sia quello dedicato all’imprenditoria femminile, mentre si sta concludendo la coprogettazione delle iniziative mirate al target degli over 14: laboratori per l’espressività, animazione di quartiere e promozione di attività sportive outdoor. «Gli spazi di Casa Circolab sono stati oggetto di un’operazione di rigenerazione infrastrutturale e funzionale – continua Segù – con interventi finalizzati a migliorare l’accessibilità, la fruibilità e la qualità dell’ambiente, oltre a potenziarne l’identità come luoghi aperti, inclusivi e generativi».

Un passo verso un posto dove vivere sia più facile? Dal municipio, a questo puntano. Quartiere periferico e spesso soggetto a marginalizzazione, al Pietrasana si devono però fare i conti anche con un cattivo stato di manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale amministrati da Aler: criticità emerse anche durante un recente incontro pubblico all’auditorium San Dionigi, che ha avuto come fuori programma lo sfogo di molti abitanti delle case popolari vigevanesi esasperati da appartamenti umidi, cancelli rotti e incuria.
Alessio Facciolo