A Valle “Storia di una crocerossina”

“Stringi la mia vita. Storia di una crocerossina”. È il libro che Maria Giovanna Fantoli presenterà venerdì 13 settembre, alle 21, nella sala polifunzionale “Alessandro Savini” in piazza Corte Granda, a Valle Lomellina. L’incontro, organizzato dalla biblioteca comunale “Giuseppe Marucchi” in collaborazione con l’assessorato comunale alla cultura, sarà l’occasione per mantenere vivo, a 12 anni dalla morte, il ricordo di una persona che ha saputo incarnare nel senso più pieno la virtù della filantropia: Ettorina Sampietro, cugina dell’autrice.

LOMELLINA E AMERICA Nata a Novara, laureata in filosofia e in lettere, Maria Giovanna Fantoli ha insegnato per un quarantennio nelle scuole superiori, affiancando all’attività didattica la sua grande passione per la letteratura, che l’ha portata a pubblicare, nel corso degli anni, romanzi, racconti, poesie e saggi. Questa la trama: Ettorina è una giovane donna, fa la crocerossina e vive a New York. Ben presto si trova a dover compiere scelte difficili, come quella di assistere i condannati a morte che hanno offerto la loro vita per sperimentazioni scientifiche. Il suo cuore, però, è rimasto in Italia, dove ha lasciato Carlo. Il loro è un amore ostacolato da differenti visioni del mondo e dall’intransigenza del padre di lei. Quando poi Ettorina viene convocata nel Comitato sanitario delle Olimpiadi di Roma del 1960, si trova a dover prendere una scelta di vita:

tornare a casa e vivere finalmente la promessa di futuro con Carlo, oppure portare a termine la sua missione umanitaria.

NUOVA LUCE «Il merito principale dell’opera – commenta il consigliere della biblioteca Gianluca Chiesa – consiste, naturalmente, nell’aver posto un personaggio, anzi, una persona come Ettorina Sampietro nella luce che merita e le si confà». Originaria di Candia, laureata in lingue alla Sorbona di Parigi, Ettorina diventa, appunto, crocerossina e infermiera, dimostrando fin da subito tutta la propria caratura professionale e, soprattutto, umana. Sorretta da una profonda fede, dedica la sua vita all’aiuto degli altri. La comunità di Valle Lomellina la ricorda con particolare stima e gratitudine come direttrice della casa di riposo Villa Sant’Eulalia. «Il romanzo – spiega l’assessore alla cultura Matteo Barbieri – tratteggia il personaggio con sapienza compositiva, facendone emergere le caratteristiche a tutto tondo ed evitando il rischio, che in casi come questi è sempre dietro l’angolo, di trasformare il racconto in una agiografia. Tra le varie doti di Ettorina spicca la sua dimensione carismatica, capace di infondere negli altri una fiducia spontanea: non sapeva spiegarsi come mai le persone, alcune magari appena conosciute, aprissero il loro cuore a lei e le raccontassero le pene profonde dell’animo, a stento riconosciute e talora indicibili».

Davide Zardo

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