I gioielli dell’Anello Sforzesco

Un viaggio carico di scoperta e nostalgia tra le campagne vigevanesi, accompagnato dalle acque lente del Naviglio ducale. Sono queste le sensazioni promesse dall’Anello Sforzesco, percorso ciclo-pedonale che, tramite una serie di cartelli e panel, guiderà ciclisti e amanti delle passeggiate attraverso le bellezze naturali e architettoniche del territorio limitrofo al Ticino: location ricche di storia e fascino, ma che spesso passano sotto traccia proprio per il loro essere in “bella vista” tutti i giorni. «Noi lomellini siamo abituati alle cose belle: la Piazza, ma anche le cascine, le risaie, il Ticino, tanto che spesso li diamo per scontati – chiarisce Roberto Bellazzi, presidente del Lions Host, principale regista del progetto assieme al Comune e ad altre associazioni ed enti – con questo percorso, le bellezze delle nostre campagne sono unite a quelle del centro lungo il corso del Naviglio Sforzesco».

conferenza anello sforzesco
La conferenza di presentazione dell’Anello Sforzesco

L’Anello Sforzesco non vuole avere solo finalità turistiche, ma anche educative, come spiega Renzo De Candia, past president di Lions Host e primo a gettare le basi del progetto: «Vogliamo portare avanti una fruizione ecologica e sostenibile del territorio. Sono tanti i punti d’interesse sul tracciato, dalla centrale Enel al giardino della biodiversità, toccando poi la Buccella e il mulino di Mora Bassa». Proprio il giardino della biodiversità, realizzato nei pressi della centrale, è la sintesi della vocazione educativa di quanto fatto, con un’area piantumata con piante autoctone e aromatiche in grado di offrire rifugio anche a insetti, rettili e anfibi. Una serie di cartelli, infine, illustrerà le peculiarità di flora e fauna locale, diventando un utile strumento di conoscenza sia per i turisti sia per i più piccoli.

Se la centrale Enel, con la sua imponente eleganza Liberty, e il giardino sono idealmente le prime tappe del percorso, quelle successive racchiudono piccole gemme tutte da scoprire: l’antica frazione della Buccella, i paesaggi agresti della cascina Cattabrega, il ginko secolare che svetta nella campagna, i misteri del “ponte del Diavolo” e infine il Mulino di Mora Bassa, con la sua mostra di ricostruzioni leonardiane. «Questo progetto dà una risposta necessaria in questo periodo post Covid, dove stiamo riscoprendo il turismo di prossimità – è il commento del sindaco Andrea Ceffa – potrebbe diventare anche un elemento utile per un nuovo modello di città, attrattivo pure per i nuovi cittadini».

Alessio Facciolo

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