Lo scultore medese Germano Casone ha vinto il primo premio della XIV Rassegna internazionale del concorso per artisti e ceramisti contemporanei che si tiene sino al 8 settembre al Museo Mude di Albisola Marina. L’opera premiata si chiama “Un mondo da ricucire” ed è realizzata in creta.
CERAMICA Albisola è una cittadina ligure riconosciuta capitale della ceramica, dove si organizzano appositi incontri internazionali e accanto ad essi mostre, concorsi e premi di varia natura. «E’ la città attorno alla quale hanno gravitato le più grandi personalità del panorama artistico nazionale e internazionale. Qui si sono avvicendati artisti del calibro di Lucio Fontana, Pablo Picasso, Aligi Sassu, Milena Milani, Enrico Baj e molti altri. Ho voluto provare, senza molta convinzione, semplicemente per misurarmi con altri artisti, certamente più navigati di me. Mi ero ficcato nella tana del lupo, dove ci sono i migliori ceramisti, e credevo che ci fosse la tendenza, come spesso accade, a premiare soprattutto i locali: invece sono contento di essermi sbagliato. Sono stato premiato e ancora non mi sembra vero. Sono stati gentili e bravi».
COMUNITA’ Ma ad essere bravo è stato soprattutto lui, Germano Casone, che in questi ultimi anni ha dato vita a opere particolari, che uniscono il valore di un contenuto alla capacità manuale di realizzazione. È il caso di “Un mondo da ricucire”:
Ho voluto simboleggiare il desiderio di una comunità solidale, dove la gente può ricucire i rapporti nonostante le guerre che sconvolgono il mondo.
Notevole, tra le opere più recenti, anche “La lezione di musica”, per la serie “Compagni di scuola”, che mostra quattro bambini intenti a leggere le prime battute dello spartito “La cura” di Franco Battiato, che Casone ha avuto modo di conoscere personalmente. «Credo che sia la canzone più bella in assoluto nella storia della musica – afferma l’artista medese – e ho voluto inserirla nella mia scultura perché sono molto sensibile ai valori dell’istruzione e della cultura. Credo che sia necessario avvicinare alla lettura i giovani che sono distratti da videogiochi e cellulari. La tecnologia può aiutare in questo senso».
Davide Zardo