“Valle e la sua gente alla metà del XVIII secolo. Mappe e carte del catasto sabaudo del 1760”. E’ il tema della serata di venerdì 21 giugno, organizzata dalla biblioteca comunale “Giuseppe Marucchi” di Valle Lomellina. Relatore dell’incontro Giuseppe Zucca, che negli anni ha affiancato alla sua professione in ambito scolastico la grande passione per la storia.
IDENTITA’ VALLESE L’appuntamento del 21 giugno rappresenta un’ideale prosecuzione degli argomenti trattati dal professore Francesco Marinone il 4 maggio, e cioè il consolidamento dell’identità comunitaria vallese attraverso lo scavo della Roggia di Valle e il raggiungimento dell’autonomia idrica, tra il XV e il XVI secolo. «Soprattutto due – spiega Gianluca Chiesa, componente del direttivo della biblioteca e moderatore dell’incontro – sono gli aspetti rilevanti dell’incontro. In primo luogo, verrà ribadita l’esigenza, comune a tutte le epoche, di disporre di una rappresentazione il più possibile verosimile e dettagliata del territorio». Facendo perno sull’abitato (di cui vengono evidenziate le vie principali e alcuni edifici di interesse pubblico, soprattutto chiese) le mappe catastali si offrono allo sguardo capace di leggerle come una inestimabile miniera di informazioni. Strade e corsi d’acqua (di lunghezza e portata anche minime), case singole, cascine e casolari, ma soprattutto campi, fedelmente riprodotti nelle loro forme e dimensioni, e classificati in base alla destinazione d’uso mediante un’ampia gamma di colori e icone.
MAPPE IN DIGITALE «La cura dei dettagli – spiega Chiesa – è tale che, con un po’ di fantasia, la Valle del 1760 potrebbe emergere dal piano delle mappe e trasformarsi in un modello tridimensionale. Di solito, il grande pubblico accede alla storia solo attraverso la storiografia, cioè in forma mediata dal lavoro di ricerca e di sintesi degli esperti. Un lavoro che si fonda sull’ispezione diretta dei luoghi, sulla raccolta e sull’analisi delle fonti, sulla consultazione dei documenti d’epoca e sul loro esame critico. Durante l’incontro del 21 giugno verranno proiettati (in forma digitalizzata) proprio quei documenti originali sui quali Zucca ha condotto la sua indagine: in questo modo sarà offerta a tutti la possibilità di compiere, diciamo così, un’incursione nel laboratorio dello storico, di saggiare le sue “materie prime”. E al di là del loro valore documentario e della loro finalità pratica, siamo certi che le mappe catastali susciteranno interesse anche per la loro intrinseca bellezza».
Davide Zardo