Vigevano al lavoro: una storia ducale

Le antiche tradizioni di Vigevano tornano a vivere grazie al libro “Vigevano al Lavoro”, ripubblicato dalla casa editrice Punto e Virgola e grazie al sostegno del Rotary Club Mede Vigevano. Il progetto, presentato nella serata di martedì 24 marzo, durante la videoconferenza del Rotary, mostra il secondo libro a cui ha lavorato circa quindici anni fa l’autore Franco Fava. Molti sono i relatori che hanno partecipato alla serata presieduta da Luigi Ottobrini, dando il loro contributo con le loro testimonianze, come Paolo Comolli, Gianfranco Bazzigaluppi, Massimo Martinoli, Cesare Bocca e Francesco De Cataldo. Comolli, titolare dello studio editoriale Punto e Virgola, ha descritto come l’opera di “Vigevano al Lavoro” sia una vera e propria «cronistoria delle tradizioni e del passato vigevanese, una raccolta fotografica di immagini e testimonianze resa possibile grazie all’aiuto dei cittadini vigevanesi».

NEL SOLCO DI FAVA Il progetto, che era stato preso a cuore dal giornalista e scrittore Franco Fava, il quale aveva già lavorato a un libro analogo, “Vigevano in famiglia”,

aveva pensato di ideare una raccolta di documenti storiografici che raccontassero la vita lavorativa della comunità vigevanese durante la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento.

Il libro, che conta all’incirca 300 pagine, è costituito da testi introduttivi che introducono i vari capitoli corredati da foto dell’epoca, testimonianze che non riguardano solamente la produzione calzaturiera, per cui la città di Vigevano è famosa in tutto il mondo, ma anche tutte le attività lavorative della città ducale, così come scriveva Fava nella descrizione al volume: “la scarpa ma non solo”. Inoltre, «i progetti editoriali di Fava», spiega Comolli, «si collegavano al progetto già esistente del Museo della Vita Quotidiana a Palazzo Roncalli, di cui lui era fondatore». L’idea di rivivere e far conoscere ai più giovani il fiorente passato vigevanese piace a Gianfranco Bazzigaluppi, storico associato della Confartigianato Imprese Lomellina, il quale spiega come «sia importante per le nuove generazioni conoscere il passato e le tradizioni della propria terra affinché si possa meditare su quanto fatto per poi ripartire verso nuovi traguardi».

Vigevano - palazzo esposizioni
Vigevano – palazzo esposizioni, un tempo sede della fiera mondiale della calzatura

IMMAGINI Bazzigaluppi si sofferma poi su un’analisi di cinque foto, che mostrano quattro elementi dinamici essenziali per il futuro di Vigevano e del territorio lomellino. Lo storico parte descrivendo una foto della quinta edizione della fiera di Vigevano nel 1935, in cui la città ducale produceva un terzo della produzione italiana di scarpe, fino ad arrivare alla commissione da parte dell’ingegner Mario Gianoli e, successiva inaugurazione nel ’39, di Palazzo dell’Impero che ospitò la prima edizione del mercato nazionale della calzatura. Lo sviluppo e l’importanza della città di Vigevano, quale capitale della calzatura e della meccanica calzaturiera nel dopoguerra, viene approfondito da Massimo Martinoli, amministratore del calzaturificio Cesare Martinoli Caimar. Nel suo intervento, Martinoli sottolinea come durante il boom economico Vigevano sia diventata un distretto industriale specializzato nel settore calzaturiero, sinonimo di qualità ed eccellenza. Tanti, infatti, sono i brand e gli stilisti che collaborano tutt’oggi o hanno cominciato la loro carriera qui a Vigevano, come Christian Louboutin, il quale ha vissuto per un periodo nella città ducale, così come la collaborazione con Alexander McQueen o Christian Dior. Testimonianze importanti sono quelle date da Cesare Bocca, il quale ha descritto in modo particolare la nascita del commercio vigevanese e delle famose vetrine dei negozi sotto i portici della Piazza Ducale, così come la testimonianza di Francesco De Cataldo, amministratore del gruppo Facebook “C’era una volte Vigevano”. Il gruppo, che ha riscosso ormai un grande successo, conta più di 7000 iscritti e qui, ogni giorno, vengono pubblicate foto e testimonianze dal passato, facendo rivivere l’antica tradizione vigevanese.

Rita Cardinali

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