Grest 2023 / Un importante percorso educativo per i giovani

In questi giorni iniziano in quasi tutte le parrocchie i Grest estivi. Un “momento educativo” che di anno in anno ha assunto sempre maggiore importanza non solo nelle nostre parrocchie, ma anche nel cammino sociale ed educativo dei ragazzi e adolescenti.

Abbiamo rivolto alcune domande a don Riccardo Campari, che oltre ad essere “delegato vescovile” per i giovani, ha maturato “sul campo” un bagaglio di grande esperienza con il mondo giovanile. Gli abbiamo chiesto di aiutarci a “leggere” il fenomeno Grest sia per la sua dimensione educativa sia per la proposta di fede che oggi possiamo fare ai giovani.

Con la fine delle scuole arrivano i Grest, un fenomeno che si allarga di anno in anno. Solo una “supplenza” per le famiglie o qualcosa di più?

«Il Grest, come esperienza estiva, ha sicuramente molte sfaccettature. Le parrocchie organizzano e pensano all’estate creando un servizio ‘pastorale’ che possa contribuire a rendersi presenti nella vita delle famiglie e dei bambini o ragazzi nelle modalità migliori. Tanto che si lavora a livello regionale per coordinare le linee pastorali estive non solo in Lombardia, ma in tutta Italia ormai. Questo sottolinea le motivazioni che portano a pensare all’estate perché possa diventare pregrest. Le famiglie sicuramente hanno bisogno di un sostegno e di una supplenza che non sempre però è dettata dalla necessità. Ci sono famiglie che potrebbe far fare esperienze diverse dal grest ma ci danno fiducia non essendo ‘obbligate’ a farlo».

grest
I ragazzi al Grest

Quali i motivi che hanno consentito uno sviluppo così grande?

«L’estate è sicuramente un contenitore più libero e movimentato. Non ci sono obblighi scolastici, finiscono campionati, catechismi e impegni vari. Si è liberi. Questa libertà va aiutata ad esprimersi al meglio. Credo che semplicemente i grest hanno avuto uno sviluppo così ampio perché sono un’esperienza di libertà della propria gioia, di incontro, di crescita. I grest, l’estate, permette di passare un po’ di tempo ad essere se stessi senza dover dimostrare nulla a nessuno».

Dal punto di vista educativo su quali valori si basa il “progetto grest?”

«I valori del progetto educativo sono l’educazione alla libertà, l’espressione della propria sensibilità, la ricerca di se in un gruppo, la responsabilità dell’altro. Pensiamo al mondo animatori, ragazzi e ragazze che dedicano la propria estate a ‘far crescere’ gli altri. E’ un valore grande il prendersi cura ‘cristiano’ che fa diventare un credere in un agire per. Il grest di quest’anno TUXTUTTI richiama alla cura del prossimo che è colui che vive vicino a me, non quello che vedo in tv o che vedo in un post su internet, è la persona che vive ogni giorno al mio fianco».

Quali segni può lasciare il Grest nelle attività normali dell’oratorio durante l’anno?

«I segni che potrebbe lasciare, e che con le unità pastorali proveremo a progettare, sono sicuramente la capacità di creare gruppo, il dialogare con i bisogni delle famiglie, il prendersi un po’ di più cura dell’oratorio, dove attraverso la catechesi, si possano creare le condizioni perché il nuovo ‘oratorio’ possa diventare laboratorio, in cui si mangia insieme, si condivide un’esperienza, si gioca liberamente, si prega, si impara a prendersi cura, si incontrano le famiglie, si vive l’esperienza del cammino della catechesi, si incontrano i cammini scout o associativi, in modo che tutti insieme, ci si prenda veramente cura del futuro, laddove vive».

don riccardo campari animatori
Don Riccardo Campari con gli animatori del Grest (foto di repertorio)

Quest’anno il grest diventa una anticipazione della GMG di Lisbona. Come è impostata questa opportunità che “porta a Lisbona”?

«Di per sé il tema di Lisbona riprende il tema del grest. L’alzarsi e l’andare di Maria, che Papa Francesco chiede ai giovani, è il prendersi cura dell’altro del grest. Lisbona ci ricorda che non siamo soli in questo cammino, che il ‘mondo’ vive questa esperienza. In tutto il mondo i giovani che si ritrovano insieme a Lisbona si prendono cura dell’altro. Credo che sia un respiro di vita anche solo pensare a quanti giovani ‘lavorano’ nelle esperienze estive e quanti si ritrovano a Lisbona. Ci ricorda che il cristianesimo non è solo una teologia, un rito, una preghiera è un’esperienza viva di incontro con Gesù e del prossimo. Se non si ha il coraggio di vivere questo si è come il giovane ricco, un giovane a posto, ma incapace di mettersi a disposizione, che crede ma che non testimonia, che rispetta le regole ma solo per sentirsi a posto. Lisbona, il grest, ci dicono di un credere vivo che testimonia l’incontro con Gesù laddove il prossimo vive, come ci chiede di vivere insistentemente il nostro Vescovo».

Coinvolti più di tremila ragazzi

«Sono più di tremila i ragazzi iscritti ai Grest di quest’anno, coinvolgendo cica 40 parrocchie». Ci fornisce con soddisfazione questi numeri, don Antonio Mercuri, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale giovanile e impegnato in prima linea nell’organizzazione dei Grest, tra cui forse il più importante, quello dell’Istituto Negrone di Vigevano.

Un evento – sottolinea don Antonio, che coinvolge circa 450 animatori, in gran parte adolescenti che vivono questa esperienza non solo come momento educativo per i piccoli, ma anche formativo per se stessi.

Il tema di quest’anno, «TUXTUTTI aiuta certamente – continua don Antonio – a vivere la “prossimità” e ad una educazione alla solidarietà che oggi appare quanto mai necessaria per gli adolescenti». I Grest delle nostre parrocchie saranno visitati anche dal nostro vescovo Maurizio, e avranno alcuni “momenti” di aggregazione, con la serata in piscina per gli animatore il 12 luglio a Sommo e la sempre bella manifestazione in Piazza Ducale a Vigevano il 13 luglio prossimo. Anche nei diversi vicariati si organizzeranno momenti di aggregazione per l’incontro dei diversi Grest delle parrocchie.

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