A Vigevano arrivano Sacramentine da tutto il mondo

Sarà Vigevano ad ospitare a breve, dal 5 all’11 novembre, l’Assemblea della Federazione dei monasteri delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento. L’evento è particolarmente importante perché costituisce una tappa nel cammino della vita dell’Ordine per incontrarsi tra le varie realtà (che vanno anche oltre l’Italia, spaziando dalla Spagna all’Africa), rivedere insieme la vita delle Comunità e individuare i cammini che il Signore invita a percorrere per continuare a vivere la fedeltà al carisma. Dall’incontro uscirà anche la nomina della Madre federale, cui spetterà il compito di guidare e coordinare i monasteri, tra loro giuridicamente indipendenti, in un clima di comunione e fraternità.

TEATRO D’ECCEZIONE Significativa la scelta di una sede apparentemente decentrata come Vigevano: di solito è Roma il teatro di questo evento, in quanto luogo di fondazione dell’Ordine e custodia delle spoglie della beata Maddalena dell’Incarnazione, iniziatrice dell’avventura delle Adoratrici. La decisione è stata presa per valorizzare quella che è una delle Comunità più «giovani» della Federazione. Sotto la guida di madre Jennifer, superiora dal 2020, le sorelle di via Trento sono una presenza vitale e significativa per tutta la Diocesi, grazie anche al rinnovamento portato dalle monache del monastero di Karema (Kenya), venute appositamente per dare nuovo respiro a una realtà che ha alle spalle una lunga storia.

LA STORIA È il 5 giugno 1876 quando le prime Adoratrici raggiungono in treno da Torino la città ducale. Fortemente volute dal vescovo dell’epoca, mons. Pietro Giuseppe De Gaudenzi, si stabiliscono prima in vicolo Deomini, in quella che diventerà poi la sede delle suore domenicane, quindi nel nuovo monastero di via Trento. Presenza silenziosa e nascosta, entrano da subito in relazione con la città, che trova nell’atmosfera silenziosa e soffusa del parlatorio, al di là della grata, un luogo di ascolto e la certezza di una preghiera di intercessione. Tuttavia è soprattutto la chiesa ad attirare, non tanto per le sue armoniose forme neogotiche, ma soprattutto per la presenza costante del Santissimo Sacramento sempre esposto, vegliato a turno da una religiosa. Da questi spazi di incontro e di respiro di infinito, si è sviluppata a metà del Novecento anche la realtà delle Adoratrici eucaristiche secolari, consacrate nel mondo che, nel lavoro e nella vita quotidiana, vivono lo stesso carisma delle claustrali. È bello allora pensare che dentro a questa storia ricca si inserisca anche l’evento della prossima settimana che, sicuramente avrà anche il pregio di rinnovare l’attenzione per questa realtà che, nella Diocesi, continua a essere un polmone e un cuore che le permette di vivere.

don Carlo Cattaneo

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