Giovani cristiani sulle orme di Nicea

Nicea: forse un ricordo scolastico che si perde nel tempo. Parliamo di una località turca nella regione di Marmara, a circa 130 km da Istanbul, oggi chiamata Iznik.

MORTARA ECUMENICA Parliamo soprattutto di un Concilio che si è tenuto 1.700 anni fa e che, data la ricorrenza, merita di essere ricordato, in quanto per la nostra storia di Cristiani è un punto focale. Si è pensato di farlo con i giovani, Ortodossi Copti, Ortodossi del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e Cattolici, insieme alla maniera ecumenica nel pomeriggio di domenica 23 novembre presso la Casa Madre delle Suore Missionarie “Regina Pacis” (le Pianzoline di Mortara). L’incontro aveva l’obiettivo di aiutare i partecipanti che sono giovani di diverse confessioni cristiane, a comprendere meglio la propria fede. Un tentativo di mettere insieme visioni diverse, di conoscersi reciprocamente e di costruire percorsi collettivi di senso.

IL VIDEO E IL VESCOVO Dopo un video introduttivo l’intervento del vescovo di Vigevano, Monsignor Maurizio Gervasoni, ha approfondito il contenuto teologico del Concilio di Nicea: il contrasto tra Ario, che sosteneva che il Figlio fosse creatura e non della stessa sostanza del Padre, e Atanasio, che difendeva l’idea che il Figlio fosse vero Dio, consustanziale al Padre. Il Concilio confermò la piena divinità di Gesù, definendolo “della stessa sostanza del Padre” e fissò così le basi del Credo Niceno, cardine della fede cristiana. Un tema solo all’apparenza lontano nel tempo, in realtà fondamentale ancora oggi: capire chi è davvero Gesù significa capire il rapporto tra Dio e l’umanità, il significato della rivelazione, il valore dell’amore del Padre e la vocazione dei credenti a vivere come figli, nella libertà e nell’amore.

CAPIRE CHI E’ GESÙ Il Vescovo ha sottolineato che Gesù manifesta in modo perfetto la volontà del Padre e che, attraverso l’obbedienza amorosa del Figlio, l’uomo può partecipare alla vita divina: questa è la vera santità. Ha ricorda anche il ruolo politico di Costantino, che convocò il Concilio per evitare divisioni nell’impero, pur riconoscendo ai vescovi l’autorità sulle verità della fede. E’ seguita poi una riflessione finale: la rivelazione di Dio trova il suo compimento definitivo in Gesù Cristo e ogni credente è chiamato a testimoniarne l’amore, non come semplice osservanza di regole, ma come relazione viva e trasformante. L’incontro è poi continuato in tre gruppi di lavoro, nei quali si è discusso come la figura di Gesù sia riconosciuta da tutte le Confessioni cristiane e venga ad essere centrale nella vita di ogni donna e di ogni uomo, oltre a toccare parole come “fratellanza, amore, giustizia, gioia e speranza” per scorgere il rapporto tra i nostri atteggiamenti e la costruzione della pace. Un grazie particolare ai Sacerdoti e Padri presenti che hanno contribuito ad animare l’evento ed alle Suore per l’ospitalità. Buon compleanno, Nicea, e buon lavoro insieme.

Carlo Cocino

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