Il messaggio della Quaresima: «Il tempo della misericordia»

Compassione, tenerezza e misericordia sono le tre parole che papa Francesco ha ripetuto almeno tre volte ai vescovi della Lombardia durante l’udienza concessa in occasione della “Visita ad limina apostolorum”, il giorno 1 febbraio. Mi sembra opportuno legare a questa esperienza, che ho avuto il piacere di vivere, il messaggio per la Quaresima che si aprirà mercoledì 14 febbraio, con la celebrazione delle Ceneri.

Il tempo della Quaresima è tempo di preghiera, digiuno ed elemosina. Certamente è tempo di preghiera, soprattutto quest’anno, in cui siamo invitati dal papa a vivere un anno di preghiera in preparazione al Giubileo, titolato “Pellegrini di speranza”. Vogliamo anche iniziare un percorso di proposta di scuola di preghiera nella nostra Diocesi, affinché impariamo ad assumere l’atteggiamento della preghiera, più che avere la preoccupazione di recitare o dire preghiere. Vorremmo fare come Gesù che, da solo e in orario notturno, si ritirava ad ascoltare il suo cuore, a ricercare con amore la volontà del Padre, a rileggere la sua situazione alla luce della Parola di Dio, ad affidare al Padre le sue paure, i suoi sentimenti, i suoi desideri, i suoi propositi e a innalzare al Padre il canto di lode per tutto ciò che di bello e di buono egli aveva vissuto e veduto, affidando alla sua misericordia il male che innerva di sé tutta la storia degli uomini.

Il digiuno e l’elemosina sono tra loro collegati, ma non vanno visti come una penitenza eroica da vivere solo in Quaresima, per dire che anche noi possiamo farcela e che, se ci impegniamo, riusciamo a fare anche ciò che costa sacrificio. E poi una specie di premio di assicurazione può sempre fare comodo… non si sa mai. Digiuno ed elemosina devono aiutare ad allargare il cuore per dargli sapienza e capacità di ascolto.
Queste tre dimensioni quaresimali vanno vissute proprio con l’intento di imparare la sapienza del cuore che ci permette di comprendere il vero senso della vita e la vera strada che conduce alla gioia del Vangelo. La percezione, sentita come sicura, di questa gioia non è godersi i piaceri della vita e neppure averla sempre vinta e godere di fama, di ricchezza e di potere, ma è imparare a godere del bene che si riceve e si dona generosamente, proprio come fa Dio stesso che ci ha creato e ci ha salvato in Gesù Cristo. Partecipare a questo amore generoso è ciò che ci permette di vivere una vita beata e verace. I Vangeli Sinottici chiamano questa partecipazione all’amore di Dio Regno di Dio che Gesù e la Chiesa annunciano e che va quindi accolta con fede e in disposizione di conversione.

L’esperienza del male invece mostra tutti i lati oscuri della nostra storia e soprattutto l’inganno di credere di essere potenti e felici da soli, mettendo gli altri al nostro servizio ed esaltando costantemente il nostro io. I drammi penosi di questo atteggiamento sono fin troppo noti, ma il vero problema è che noi non sentiamo che il male sia proprio male. Per questo dobbiamo convertirci. Ecco allora la Quaresima, tempo favorevole. Un modo sicuro per percepire l’inganno del male e la medicina redentrice dell’amore rivelato in Gesù pare essere appunto assaporare e vivere i tre atteggiamenti suggeriti dal papa. Compassione, tenerezza e misericordia non possono essere un modo di vivere egoisticamente la felicità. Sono invece atteggiamenti con cui si lascia spazio alla sensazione di provare piacere che gi altri siano felici e superino i loro dolori o le loro difficoltà.

Il Vescovo monsignor Maurizio Gervasoni

Compassione indica la capacità di sentire, prima ancora che di capire, il dramma di chi abbiamo davanti agli occhi e vediamo soffrire o gioire. Avere un cuore solo nelle situazioni forti della vita è compassione. Ciò chiede di sentire l’altro come una persona cara a prescindere ed è cara proprio perché soffre o vive una situazione forte interiormente. Compassione è stringere il braccio o la mano di chi sta soffrendo per fargli capire che non è solo.
Tenerezza invece è l’atteggiamento con cui si vuole andare al profondo del cuore, facendo nascere fiducia e allontanando ogni moto di resistenza o di ostilità. La tenerezza suggerisce che ci si può fidare e spinge anche a ritenere che chi hai davanti metterà anche tra parentesi la giustizia che gli è dovuta, pur di darti una possibilità in più. Ancora una volta è come dire che tu mi sei più caro di ciò che fai, non fai o temi di fare, che tu puoi farcela se ti fidi e io cerco di incoraggiarti e vincere le tue paure. Misericordia infine è l’atteggiamento di chi ha il cuore tenero anche di fronte al male subito. Ciò che mi hai fatto di male non elimina il credito di amore che posso darti. E’ la virtù che sulla croce Gesù ha espresso con forza e con amore, cercando, come dice il vangelo di Luca, anche di giustificare chi lo stava uccidendo, affermando che non sapeva ciò che stava facendo. Il mistero della Pasqua consacra la misericordia di Gesù come rivelazione assoluta dell’amore di Dio Padre e come dono fatto agli uomini nell’effusione dello Spirito Santo. In questo senso la misericordia di cui si parla qui non è virtù umana, ma partecipazione alla stessa natura di amore di Dio.

Questi tre atteggiamenti nascono in noi solo se viviamo la nostra fede con disposizione adorante di preghiera sapiente e sincera, con capacità di distacco penitente da tutto ciò che nella ricerca del piacere per noi stessi poniamo come desiderio unico, con generosa attenzione a chi è nella difficoltà e chiede che qualcuno lo aiuti e lo accompagni nei bisogni ai quali da solo non riesce a dare risposta. Maria, la Madre di Gesù, ci accompagni e ci guidi con la sua fede, compassionevole, tenera e misericordiosa.

Vigevano, 6 febbraio 2024
+ Maurizio

Le ultime

Festival delle trasformazioni, si parte

Il Festival delle Trasformazioni racconta “La società, l’Ia, e...

Vietti si prende la Francia

Lo sport come strumento per superare ogni barriera. Dallo...

Assemblea diocesana alla Bozzola

C’é attesa per venerdì 27 settembre a partire dalle...

Ai Frati Cappuccini stagione tra spiritualità e risate

Si apre il sipario sulla stagione teatrale al Teatro...

Login

spot_img