Vicariato Mede: ritiro spirituale sul Lago Maggiore

Da domenica 29 a martedì 31 dicembre un gruppo di 20 ragazzi del Vicariato di Mede, accompagnati da don Christian e don Arsène, sono stati impegnati in un’esperienza invernale a Stresa, per la precisione in un paesino situato sul lago Maggiore e circondato da collinette suggestive, Gignese nella casa di Nazareth. Uno spazio dedicato ai giovani per un momento personale, di spiritualità e di relax. È qui che i ragazzi dell’oratorio di Mede, Sannazzaro de’ Burgondi , Pieve Albignola e Balossa Bigli hanno scelto di trascorrere gli ultimi tre giorni del 2019. Dopo l’arrivo nella domenica pomeriggio e la sistemazione nelle camere, c’è stato subito un primo momento dedicato alla dinamica di conoscenza, considerato che i ragazzi provenivano da oratori diversi, mentre alla sera dopo cena, ha avuto luogo il primo effettivo momento d’incontro, accompagnato da padre Giovanni Fassoli, sul tema delle trasgressioni nella vita degli adolescenti e dei giovani. Questo in considerazione del fatto che la lista delle trasgressioni possibili in un gruppo di giovani adolescenti è piuttosto variegata. I ragazzi hanno voglia di “sballare” ma senza esagerare e soprattutto spesso chiedono, direttamente o indirettamente, di definire dei recinti da non oltrepassare.

Per loro trasgredire non è un modo per attirare attenzione e nemmeno per provare esperienze nuove, ma significa andare contro le regole

La scelta è individuale non di gruppo come tanti pensano e rappresenta un “fare qualcosa che gli adulti ti proibiscono” e questo è esaltante. Secondo gli adolescenti esiste un naturale istinto di autoconservazione, al quale alcuni tengono molto. Il 30, durante la mattinata, i ragazzi hanno svolto un lavoro di gruppo: un confronto delle trasgressioni che si trovano in alcune canzoni e la loro vita. Questo lavoro di gruppo è servito per incentivare la loro conoscenza e a favorire la collaborazione. Nel pomeriggio, ha avuto luogo il momento di deserto, cioè un confronto personale, un momento di silenzio, di adorazione, di preghiera e le confessioni.

È stato un tempo importante, poiché i ragazzi non sono abituati a confrontarsi con la propria vita. In conclusione la giornata è culminata nell’Eucaristia. Il 31 è stato dedicato allo svago con una gita all’Isola dei Pescatori. Poi valigie e rientro nel primo pomeriggio verso i propri oratori con un po’ di nostalgia per i bei momenti trascorsi insieme in cui non sono mancati pranzi appetitosi preparati con cura dalle suore della casa, risate e lunghe partite a Monopoli unite a un avvicinamento a Dio.

dal vicariato di Mede

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