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«Abbiamo scoperto il mondo dell’invecchiamento attivo: che a Vigevano è davvero molto, molto attivo». Così Elena Galuppo, operatrice della Caritas diocesana, commenta la nuova esperienza dell’ente di corso Torino che dal settembre 2023 gestisce il Centro per anziani di via Sacchetti insieme all’Associazione famiglie Alzheimer.
VIA SACCHETTI Gli iscritti over65 sono 200 e ogni giorno sono impegnati. «Il lunedì è dedicato alla stimolazione cognitiva. Martedì e venerdì facciamo attività motoria, e mercoledì c’è lo sportello ascolto a cui da settembre collabora anche un assistente sociale dell’Associazione consulenza familiare. Il martedì pomeriggio ci sono 14 persone dell’Associazione famiglie Alzheimer, che gestisce un apposito sportello con incontri di stimolazione, attività di ricerca e motorie. Giovedì un 65enne conduce il ballo di gruppo: il bello è che sono gli stessi utenti a gestire certe iniziative. Oltre a me, che sono la responsabile, ci sono due educatori, un’operatrice e una tecnica-psicologa, più personale esterno occasionale.
TANTE ATTIVITA’ Tutti i servizi sono gratuiti e la risposta è numerosa: all’incontro con i Carabinieri, che hanno spiegato i pericoli delle truffe, c’erano 50 persone. «Inizialmente pensavamo che al mattino non ci fosse molta partecipazione: invece è il momento in cui vengono in tanti, perché al pomeriggio sono impegnati con i nipotini. Abbiamo visto che l’invecchiamento attivo è richiesto, c’è voglia ed esigenza». Sullo stesso piano il progetto sperimentale biennale che partirà nel 2025 e coinvolgerà la Caritas dei quattro territori della provincia: Pavia, Pavese, Oltrepò e Lomellina. Per ogni zona Regione Lombardia, attraverso Ats, stanzierà 85mila euro, per un totale di 340mila euro. «Sarà un progetto non più assistenzialistico – spiega il direttore della Caritas diocesana vigevanese, don Moreno Locatelli – che vedrà gli anziani protagonisti a favore di altri anziani. Sarà importante tessere una rete sul territorio coinvolgendo tutte le realtà che si occupano di invecchiamento attivo: case di riposo, assistenza domiciliare, le università della terza età, associazioni per servizi di trasporto come l’Auser. Ci piacerebbe che in tutta la Diocesi si promuovesse questo progetto per investire sugli anziani che portano un benefit a se stessi».
Quello lomellino è un territorio abbastanza anziano, e lo diventerà sempre più. Pensiamo solo che la vecchiaia comprende una fascia d’età dai 65 ai 100 anni, cioè ben due generazioni. È un mondo da scoprire, a braccetto con altri progetti assistenziali e socio-educativi.
LE PARROCCHIE Tra le parrocchie che si occupano di anziani, a Vigevano c’è la “Madonna Pellegrina” col gruppo Sempreverdi, nato nel 2002 grazie alla suore Pianzoline, che riunisce una ventina di iscritti, soprattutto residenti del quartiere Pietrasana. «Il gruppo – spiega il parroco don Gianluca Zagarese – organizza pellegrinaggi, ritiri spirituali, pranzi e tombolate, e può contare anche sulla presenza di una psicologa dell’età evolutiva». Le responsabili sono Laura Tacchini e Donatella Gronda: «La psicologa – spiega la dottoressa Gronda – si occupa anche di ginnastica cognitiva; viene a Natale, Pasqua, prima dell’estate, e tutti si divertono molto. Poi c’è una fisioterapista, due volte all’anno. E per le gite cerchiamo di non farli stancare: sono tutti ultraottantenni, il più anziano ne ha 93. Siamo andati alla biblioteca e al Duomo di Vigevano, all’abbazia di Acqualunga e al Museo del contadino di Frascarolo».
Davide Zardo