Case di comunità, scommessa ancora aperta

La scommessa sulle Case di Comunità è ancora aperta, anche in Lomellina, e soprattutto servono medici. Strutture finanziate dal Pnrr e il cui scopo è far decollare la sanità territoriale garantendo cure più vicine ai cittadini, possono contare per ora prettamente su infermieri di famiglia e comunità inerente al Dapss ovvero alla Direzione delle professioni sanitarie e sociosanitarie. Nonostante il ruolo importante che dovrebbero rivestire, molti cittadini non hanno ancora familiarità con queste strutture.

NEL TERRITORIO «Nel distretto Lomellina sono state inaugurate tre Case di Comunità nell’anno 2023 – spiega Asst Pavia – a Mede il 30 giugno, a Mortara il 12 ottobre e a Vigevano il 1° dicembre con la futura apertura della Casa di Comunità di Garlasco». Il loro compito è offrire al cittadino accesso di prossimità all’assistenza sociosanitaria e sanitaria non urgente, ospitando al suo interno professionisti diversi tra cui infermieri, medici, assistenti sociali, operatori sociosanitari, psicologi e personale amministrativo che lavorano in sinergia. Nello specifico delle Cdc della Lomellina il personale attualmente impiegato è costituito da «infermieri di famiglia e comunità, di cui 7 a Vigevano, 6 a Mede, 9 complessivamente destinati a Mortara e Garlasco, insieme a un coordinatore infermieristico e 3 assistenti sociali». Ma per ora niente medici dedicati.

COT Un’ulteriore novità riguarda la recente istituzione della Centrale operativa territoriale nelle Case di Vigevano e Mede, il cui compito è di snodo centrale e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nelle diverse prestazioni assistenziali.

L’istituzione delle Cot rappresenta un altro passo avanti nel complesso percorso di riforma delle attività territoriali – continua l’Asst di Pavia – All’interno di ogni Cdc sono già attivi il Punto unico di accesso, per l’accoglienza delle richieste dei cittadini, l’informazione e l’orientamento della domanda, così come l’ambulatorio infermieristico gratuito e di libero accesso.

FUNZIONALITÀ Ma se da un lato alcuni temono che le Case possano diventare delle “cattedrali vuote”, dall’altro lato l’Azienda sociosanitariarivendica i servizi che già offrono. «L’attività delle Case di Comunità è in progressivo sviluppo e ampliamento – spiegano dagli uffici di Asst Pavia – È superfluo sottolineare che nelle tre sedi non ci sono spazi inutilizzati né tantomeno personale inoperoso». Tra i servizi attivi nelle tre Cdc del territorio vi sono «la continuità assistenziale nella sede di Mede, il servizio vaccinale attivo nella sede di Mortara e il consultorio familiare nelle sedi di Mortara e Vigevano». Da non tralasciare che «nella sede ducale ha collocazione l’attività amministrativa del servizio di medicina legale per quanto riguarda le commissioni patenti e il riconoscimento delle invalidità civili. L’attività amministrativa nelle Cdc è inoltre rappresentata dal servizio scelta e revoca – conclude l’azienda – che conta complessivamente 9 unità di personale sulle tre sedi». Di fatto l’anello mancante, per quanto sia paradossale, è quello più strettamente medico, mentre a essere operante è la parte socio-sanitaria e amministrativa.

Rossana Zorzato

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