Italiani sempre più diabetici

Un italiano su dieci ha il diabete, anche se molti neppure lo sanno. L’ultima relazione al Parlamento sullo “Stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni in tema di diabete mellito”, presentata dal ministero della Salute lo scorso settembre, evidenzia come 4.5 milioni sono i pazienti con diabete tipo 2, 1.5 milioni è la stima di quelle che ne sono colpite ma non lo sanno, circa 300mila sono interessati da diabete tipo 1. Si spiega anche così il senso della “Giornata mondiale del diabete”, in programma il 14 novembre.

LA PATOLOGIA Il diabete mellito è una malattia cronica metabolica che si caratterizza per l’iperglicemia, un eccesso di zuccheri nel sangue dovuto a un’azione insufficiente dell’insulina, e che ha un impatto sia sulla qualità sia sull’aspettativa di vita di chi ne è affetto. Le cause sono diverse, sia genetiche sia ambientali, fattori di rischio sono una cattiva alimentazione e una vita sedentaria, entrambi elementi che stanno aumentando il numero di persone interessate dalla patologia. «Il diabete di tipo 2, più diffuso tra la popolazione, è una malattia metabolica influenzata dagli stili di vita – commenta Antonietta Gazo, direttore del reparto di nefrologia e dialisi all’Ospedale Civile di Vigevano – tra questi fattori come obesità e vita sedentaria. Una cattiva alimentazione può infatti predisporre al diabete, per questo è bene seguire uno stile di vita sano». Leggermente diversa è la situazione per chi soffre di diabete di tipo 1, malattia che, secondo i dati della Relazione, interessa lo 0.5% della popolazione. In genere, questa tipologia di diabete insorge nell’infanzia o nell’adolescenza e, diversamente dal diabete di tipo 2,

è ereditario e difficile da contrastare – aggiunge Gazo – anche se, cambiando gli stili di vita, è possibile dare una svolta positiva alla vita del paziente.

PREVENZIONE Al di là delle cause genetiche, un ruolo importante lo possono avere una corretta alimentazione e una maggiore attività fisica. Al bando quindi cibi troppo lavorati e vita sedentaria, anche se per i più può essere un sacrificio. «Bisogna cominciare dalle piccole cose che sono quelle che possono cambiare lo stato di salute – continua Gazo – tra queste evitare il cibo spazzatura, eliminare superalcolici e moderare gli alcolici, per favorire l’assunzione di molta acqua, frutta e verdura che sono ricchi di vitamine e sali minerali. I cibi troppo lavorati possono contribuire all’insorgenza di alcune complicanze». Un ruolo cruciale è ricoperto dall’attività fisica. «Non è necessario strafare, basta anche camminare più spesso, parcheggiare la macchina più lontana dal posto di lavoro e preferire le scale all’ascensore. Sono piccole cose, ma che possono fare tanto alla salute».

La dottoressa Antonietta Gazo

COMPLICANZE Una serie di buone norme che, se seguite con costanza, oltre a migliorare i livelli di glucosio nel sangue, possono evitare eventuali complicanze. «È bene ricordarsi che il diabete può portare a complicanze oculari, come la retinopatia diabetica e complicanze nefrologiche – conclude Gazo – Il diabete è anche tra le prime cause di ingresso in dialisi in Italia e nel mondo, senza dimenticare complicanze neurologiche, vascolari e cardiovascolari».

GLI EVENTI Per accrescere la consapevolezza su questa malattia, in occasione della Giornata mondiale Asst Pavia promuove una “Camminata per il benessere”. L’iniziativa proposta dalla Struttura complessa di Nutrizione clinica diabetologia e malattie endocrine avrò luogo domenica 17 novembre e partirà dal civico 43 di Piazza Ducale alle 10.30 (percorso di un’ora tra andata e ritorno). Non solo un’occasione per fare del movimento e mettere subito in pratica i consigli per la prevenzione, ma anche un modo per esplorare le particolarità della città ducale, dalla Piazza fino al mulino di Mora Bassa.

Rossana Zorzato

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