Il Meeting di Rimini di quest’anno è stato un successo non solo per i numeri, ma soprattutto per le idee. Lo stesso presidente Bernhard Scholz, a proposito della 45esima edizione, ha commentato: «Il Meeting ci ha sorpreso per l’intensità della partecipazione, la forza delle testimonianze, la profondità delle riflessioni e l’apertura al mondo».
ESSENZIALE VISIBILE Il tema portante del Meeting di Comunione e Liberazione è stato l’”essenziale”, a partire dal titolo “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”. Da questo sono emerse esperienze e prospettive per sostenere un’educazione appassionata al bene dei ragazzi, per promuovere un’economia sostenibile, per favorire una politica orientata al bene comune e per utilizzare in modo adeguato i media e l’intelligenza artificiale. Come ha spiegato papa Francesco, «la nostra epoca è segnata da problematiche varie e notevoli sfide, dinanzi alle quali riscontriamo talvolta un senso di impotenza, un atteggiamento rinunciatario e passivo che possono condurre a “trascinare la vita” e a lasciarsi travolgere dallo stordimento dell’effimero, fino a perdere il significato dell’esistenza. In questo scenario, perciò, è quanto mai pertinente la scelta di mettersi sulle tracce di ciò che è essenziale». Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è soffermato sulla parola chiave:
Perché l’essenziale non sta nell’io separato, autosufficiente, ma nell’incontro con l’altro, nella scoperta delle verità di cui l’altro è portatore, e dunque nel camminare insieme, nel domani da pensare e costruire.
DIALOGO L’evento ha preso le mosse all’insegna del dialogo con l’apertura, come ha testimoniato nel dialogo inaugurale il Patriarca di Gerusalemme dei Latini, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. «La comunità cristiana (della Terra Santa) – ha detto Pizzaballa – deve portare dentro il dibattito pubblico la possibilità del perdono. Forse ora non si può fare. Bisogna attendere e lavorare a livello personale, comunitario e pubblico», questo perché «la fede cristiana non può essere separata dall’idea di perdono», anche se richiederà tempo è un passaggio necessario per evitare che la «giustizia senza perdono» diventi «recriminazione». Temi centrali sono stati anche il futuro della democrazia e il dialogo interreligioso: su quest’ultimo punto sono intervenuti il presidente della Cei card. Matteo Maria Zuppi e il segretario generale della Lega Musulmana Mondiale Muhammad Al-Issa.
I NUMERI Quanto alle cifre, i partecipanti sono aumentati rispetto all’edizione 2023 con una crescita attorno al 10%. I 140 convegni con 450 relatori di cui 100 provenienti dall’estero, le 16 mostre e i 18 spettacoli hanno registrato quasi costantemente il sold out. In aumento anche le aziende partner, arrivate a quota 180, con un coinvolgimento anche nella riflessione sui temi del Meeting, mentre le dirette di 80 convegni sono state rilanciate dalle principali testate giornalistiche italiane.
A Rimini il vero “mondo al contrario“ popolato da giovani e famiglie
«L’immagine che esce dal Meeting di Rimini è l’esatto contrario di quello che è il Paese dal punto di vista demografico». A parlare è Stefano Badini, 32 anni ristoratore di Gravellona, che nei giorni scorsi per la terza volta ha partecipato alla rassegna riminese di Comunione e Liberazione e che anche questa volta, dopo due giorni, ha avuto la possibilità di ritornare a casa, a Gravellona, con una serie di stimoli e di spunti. «In una normale fiera – dice Badini – non si incontrano molti giovani, o molte coppie giovani o famiglie, come accade invece al Meeting. Diciamo che si vive un po’ in un mondo che è all’opposto di quello italiano». Insomma, il vero mondo al contrario non sarebbe quello del generale Vannacci, ma quello dell’incontro annuale dell’organizzazione cattolica, che attira non soltanto i propri iscritti e che offre la possibilità di confrontarsi su temi che toccano tutte le dimensioni del vivere civile.
APERTO A TUTTI A partire dallo stesso Badini, che non è mai stato iscritto a Cl. «Per la terza volta quest’anno – dice – ho partecipato al Meeting. La prima è stata nel 2019, prima del Covid, e poi ho partecipato ad altre due edizioni. Ho notato dei cambiamenti in positivo dal punto di vista numerico. I partecipanti sono decisamente aumentati negli anni. Anche se a me sembravano tanti già all’epoca. Non è cambiato, invece, il livello dei temi che vengono affrontati, che rimane alto. Quest’anno ad esempio si è parlato molto di intelligenza artificiale. In generale ritengo sia un appuntamento che possa interessare non soltanto gli iscritti a Cl, ma anche tutti i cattolici. L’evento offre ogni anno una serie di incontri di reale interesse, che toccano da vicino tutto il mondo cattolico».
AMPIO RESPIRO Uno degli aspetti interessanti del Meeting di Rimini è quello che riguarda la capacità di affrontare le tematiche più disparate e lo dimostra il fatto che nel corso degli anni il programma dei dibattiti si è molto rinnovato, grazie anche alla partecipazione di personaggi di primo piano che appartengono a vari campi.
Quest’anno – continua Badini – abbiamo avuto la possibilità di partecipare a una serie di dibattiti e di tavole rotonde su argomenti che non vengono trattati da tutte le parti. Ad esempio si parla molto di scienza e questo non avviene da tutte le parti. In questo modo si è avuta la possibilità di approfondire diversi temi.
Luogo di incontro e dialogo per favorire una politica orientata al bene comune
Anche quest’anno con la mia famiglia e diversi amici di Vigevano e della Lomellina ho partecipato alla 45ma edizione del Meeting di Rimini. Sulla scorta del titolo “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?” sono emerse esperienze e prospettive per sostenere un’educazione appassionata al bene dei ragazzi, per promuovere un’economia equa e sostenibile, per favorire una politica orientata al bene comune e per utilizzare in modo adeguato i media e l’intelligenza artificiale.
L’ESSENZIALE Papa Francesco, colpito dal tema, ha incoraggiato al recupero del «vero gusto di vivere». Per il pontefice tornare all’essenziale è andare a Cristo e con Cristo, il che però non significa «evadere dalla realtà ma, al contrario, è la condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare e di amare anche quando sembra che non ne valga la pena». Il Meeting quest’anno, con 140 convegni, 450 relatori, 16 mostre e 150mila visitatori, le migliaia di ragazzi e bambini del Villaggio Yoga e della Cittadella dello Sport, si è confermato luogo di incontro e dialogo; come ha ricordato nel suo messaggio il Papa: «Puntare all’essenziale ci aiuta a prendere in mano la nostra vita e a farne uno strumento di amore, di misericordia e di compassione, diventando segno di benedizione per il prossimo».
LE MOSTRE Personalmente sono stato colpito da due mostre in particolare. La prima intitolata “La Fuga: in Egitto ha vissuto mio figlio”. Nella mostra viene illustrato il percorso fatto in Egitto dalla Sacra Famiglia attraverso le fonti principali costituite dalle testimonianze tramandate nei secoli e la devozione legata ai luoghi dove sono monasteri e santuari, per la maggior parte fatti costruire da Elena, la madre dell’imperatore Costantino. Al patriarca Teofilo d’Alessandria, vissuto nel IV secolo, è attribuita una visione da parte della Vergine Maria che descrive il percorso seguito in Egitto dalla famiglia di Gesù. Questa visione ha consentito di identificare 25 luoghi in cui si trovano chiese, conventi e monumenti. La seconda mostra che mi ha interessato, anche perché non sappiamo quando potremo rivederle, era intitolata “LUXTENEBRA: 100 anni dalla costruzione delle basiliche dell’agonia e della trasfigurazione”. Una interessante mostra sulla storia di due basiliche, la basilica del monte Tabor e quella del Getsemani nell’Orto degli Ulivi, per ricordare la ricorrenza dei 100 anni dalla loro costruzione, o meglio la ricostruzione sui resti delle precedenti basiliche. Il Meeting si è chiuso con l’annuncio della 46ma edizione ad agosto 2025 e avrà il titolo, tratto dai cori da “La Rocca” di Thomas Stearns Eliot, “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”.
Andrea Ballone, Camillo Schiantarelli