Una manifestazione davanti alla sede di Ats Pavia per ricordare i 10 suini del santuario “Cuori Liberi” di Sairano, frazione di Zinasco, abbattuti lo scorso 20 settembre in quanto la peste suina era entrata anche all’interno della struttura.
I volontari del santuario, insieme a un centinaio di persone che hanno preso parte al presidio tenutosi nella mattinata di mercoledì 27 settembre, hanno ribadito le richieste che intendono presentare a Regione Lombardia. «Chiediamo che venga introdotta una normativa vera e propria – spiega Roberto Manelli, volontario del rifugio Cuori Liberi – in modo da tutelare gli animali ospitati nei santuari. Vogliamo continuare a mantenere la via del dialogo, con Regione Lombardia e con il commissario straordinario alla Psa (Vincenzo Caputo), ma dobbiamo fare in modo di farci ascoltare».
POSIZIONE La tesi dei volontari è che l’abbattimento preventivo non fosse necessario, in quanto la struttura è dotata di misure di biocontenimento che avrebbero impedito ai maiali di entrare nella filiera agroalimentare. Il Tar della Lombardia, nel mentre, ha fissato udienza il 5 ottobre per esprimersi in merito al ricorso contro l’uccisione dei suini, presentato proprio dai volontari di “Cuori liberi”: «La nostra intenzione era di tenerli in vita – spiega Roberto Manelli, un volontario – ci siamo impegnati a prendere tutte le precauzioni del caso. Indossavamo le tute e i calzari, ci siamo lavati e disinfettati un sacco di volte per tutelare la salute dei suini ospitati nella nostra struttura». Al flash mob era presente anche Ornella Muti. «Servono nuove linee guida – prosegue Manelli – da adottare in situazioni di emergenza come questa». Sabato 7 ottobre è in calendario una manifestazione nazionale a Milano, denominata “Giù le mani dai santuari”.
Edoardo Varese