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La scarsa affluenza sembra diventta una costante di qualsiasi appuntamento elettorale. La “emergenza astensionismo” arriva da lontano, per l’esattezza dalle politiche del 1979, ma il 49.69% di questa tornata è una percentuale che si potrebbe definire “simbolica” perché per la prima volta in un’elezione nazionale ci si è fermati al di sotto del 50%.
SUL TERRITORIO La provincia di Pavia, come territorio appartenente alla circoscrizione nord-ovest, si è difesa bene. A livello provinciale infatti la percentuale di affluenza è del 56.2% (in calo rispetto al 64.35% delle ultime europee, tenute nel 2019). Rispetto alle due provincie confinanti (Lodi e Milano) Pavia si posiziona a metà: nella provincia di Milano il risultato dell’affluenza è stato di 52.91% e in quella di Lodi è stato di 58.80%. Tra i principali comuni della Lomellina, sempre per quanto riguarda l’affluenza, spiccano Cava Manara (con il 67.12%) e Cilavegna (con il 62.66%) mentre la maglia nera va ai comuni di Garlasco, Gambolò e Sannazzaro (rispettivamente con il 43.99%, 43.95% e 43.47%). A Vigevano e a Mortara invece i numeri sono molto simili e vanno consistentemente al di sotto del 50%. Nella città ducale l’affluenza è al 46.69% e in quella dell’oca addirittura si tocca il record minino del 44.59%.
SCARSO RICHIAMO Nonostante si tratti di dati positivi rispetto alle ultime elezioni (le regionali di febbraio 2023 in cui l’affluenza, in provincia di Pavia, era addirittura scesa al 38.50%) sono totalmente negativi per quanto riguarda elezioni con una spinta e una copertura mediatica nazionale. L’altra questione rilevante poi è la “spinta” che le elezioni amministrative hanno prodotto e che avrebbero, se non ci fossero state, comportato un’astensione ancora più ampia. A peggiorare ancora di più la già pessima situazione c’è la consapevolezza che, in particolare a questo giro, erano candidati moltissimi leader di partito e, nello specifico del territorio pavese, moltissimi politici locali in cerca di riconferme o del “salto di qualità”. Angelo Ciocca, Elena Lucchini, Silvia Piani, Elena Nai, Cristian Romaniello e Simone Verni sono tutti volti noti della politica locale eppure non c’è stato un grande effetto trascinamento nonostante le europee prevedano le preferenze.
L’ECCEZIONE Dato particolarmente positivo, infine, è relativo al comune di Villa Biscossi che, con il suo 93.88% di affluenza è stato, a tutti gli effetti, il comune italiano con più persone che hanno esercitato il diritto di voto. In 46 su 49 si sono presentati al seggio.
Edoardo Casati