Storie di vita / Paolo Mazzetto

Alle prime luci del sabato santo, il giorno precedente la Pasqua è salito al cielo Giovanni Paolo Mazzetto, conosciuto da tutti nella chiesa del Sacro Cuore come Paolo. Tutti lo conoscevano essendo una vera e propria colonna: da sempre e fino a tre anni fa è stato l’anima e l’ideatore del bellissimo presepe che tante persone ogni anno vengono a visitare. Come parroco arrivato da pochi anni ho avuto modo di vederlo all’opera nell’allestimento della sua creatura alla quale dedicava tempo, passione e impegno non solo in prossimità dell’Immacolata, fatidica data entro cui il presepe doveva essere assolutamente pronto, ma tutto l’anno. Nel laboratorio di casa preparava le statue, le case, le capanne e insieme agli altri collaboratori la musica e tutti i movimenti scenografici che caratterizzano il presepe del Sacro Cuore. Potremmo dire che incarnava egli stesso il presepe, segno con il quale da san Francesco in poi, si rivive il mistero dell’Incarnazione di Gesù.

Ricordo benissimo di averlo sgridato una sera in cui, già dolorante alla schiena, era rimasto per tanto tempo chinato a sistemare tutti i dettagli e a limare i particolari perchè tutto doveva essere preciso e perfetto secondo quello che aveva in mente. Oltre al presepe si dedicava anche all’allestimento del santo sepolcro e e dell’altare della reposizione per il giovedi santo. Dietro ad ogni idea e ad ogni intuizione si poteva scorgere un risvolto teologico che lui spiegava in modo semplice, segno della sua grande fede e del suo grande amore per il Signore. Era da tempo malato e ultimamente alternava periodi in cui stava bene a periodi in ospedale o in casa. Quando era in forze non mancava mai alla messa delle ore 10 e ogni mese voleva che venisse celebrata la santa messa in suffragio della cara moglie Anna Maria scomparsa pochi anni fa.

Purtroppo a causa dell’emergenza corona virus e della quarantena la comunità parrocchiale non si è potuta stringere intorno alla famiglia per testimoniare il grande affetto nei suoi confronti.
La comunità parrocchiale lo vuole ringraziare con una santa messa che verrà celebrata sabato 30 maggio alle ore 11. Oltre al ricordo nei cuori dei figli, dei familiari, degli amici e della gente che lo ha conosciuto, la chiesa del Sacro Cuore conserva tante opere da lui realizzate: il leggio, il porta messale, la croce in legno e da ultimo la via crucis che è stata appesa nelle pareti della cappella invernale.
Come scritto nel manifesto funebre fatto stampare appositamente, il suo ricordo, il suo impegno e la sua creatività costituiscono per tutta la comunità del Sacro Cuore un patrimonio da custodire e conservare.

Don Stefano

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