Guardamagna: «Mistero a Mede sui fondi del Pnrr»

Dove sono finiti i soldi del Pnrr? È quello che si domanda il sindaco di Mede, Giorgio Guardamagna, di fronte ai proclami ottimistici lanciati ogni giorno dai rappresentanti del governo Meloni.
Un governo di centrodestra nel quale l’amministrazione medese teoricamente si dovrebbe riconoscere. Li hanno votati loro, verrebbe da dire. Eppure qualcosa non torna. «Ci sono dubbi molto forti – dichiara Guardamagna – che le fonti governative abbiano fatto realmente ciò che dicono tutti i giorni ai mezzi di comunicazione. I soldi che dicono di aver speso, chi li ha presi? Noi a Mede no, e nemmeno gli altri Comuni, da quello che mi risulta». Unica somma arrivata grazie al Pnrr, 200mila euro per la digitalizzazione degli uffici comunali. Persino troppi, in questo caso.

DIGITALIZZAZIONE «All’efficientamento energetico l’Europa della Von der Lyen tiene molto – continua il sindaco – ma della somma arrivata per questo settore avremo speso al massimo 11mila euro, compreso i proiettori per computer delle sale Pertini e consiliare, e del castello Sangiuliani. Bisognerebbe lasciare ai Comuni la scelta di come destinare i soldi del Pnrr. Qui a Mede abbiamo da mettere a posto l’ex pretura, da realizzare il progetto anti-sismico per le scuole; ci sono famiglie in difficoltà, strade e stazione ferroviaria che fanno schifo. C’è una forte discrasia tra il centro superiore e i territori di base: basta pensare che in questi giorni hanno bucato 7 chilometri di asfalto per mettere i cavi di una fibra che non c’è in strade che avevamo già scoperchiato e ricoperto. In più siamo subissati di atti burocratici per i quali abbiamo richiesto la collaborazione di consulenti, che costano parecchio. Insomma, siamo vittime di un abbandono istituzionale».

IL BILANCIO Martedì scorso intanto nel consiglio comunale si sono discussi gli equilibri di bilancio: «Abbiamo deciso di ripristinare le spese correnti – commenta il primo cittadino – anche se non è semplice perché questo, con i trasferimenti statali tagliati, è un anno di sofferenza, e l’avevamo previsto. Destineremo qualche risorsa dei fondi residui alla digitalizzazione, sostituendo i pannelli elettronici che non funzionano. Poi procederemo con la pulizia delle caditoie, in previsione di eventuali nubifragi, grazie al bando per il Distretto del commercio che prevede contributi per l’area mercatale. Nei tombini abbiamo trovato di tutto: plastica, bottiglie, vetro, legno. Infine, qualora possibile, procederemo a realizzare una piccola porzione di asfaltatura delle strade. Tutto quello che è possibile, insomma, lo metteremo in pista».

Davide Zardo

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