Mortara, dal Pgt il futuro delle aree dismesse

Mentre sale l’attesa per la discussione e l’approvazione del Pgt la cittadinanza si chiede quale sarà il futuro delle aree dismesse, su tutte ex Enel e Marzotto, per le quali nonostante siano arrivate delle proposte, non c’è ancora nulla di concreto.

ATTESA «In merito alla ex Enel – spiega il sindaco Ettore Gerosa – siamo in attesa che si concluda l’iter dell’Area Interna con Regione Lombardia. Stiamo lavorando e tenendo i contatti per capire se avremo modo di ricevere i 3 milioni e 775 mila euro necessari per il recupero dell’area. Dobbiamo presentare la scheda dettagliata con riportato tutto il progetto che vogliamo realizzare». L’intento è raggiungere quanto prima un accordo con la Regione e le altre realtà del territorio lomellino interessate. A novembre erano stati avanzati da parte dell’amministrazione contatti con il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino, per la realizzazione di un polo scolastico che ospiterebbe aule studio ma anche alloggi per studenti universitari e laboratori di analisi e studio di piante di riso: a distanza tre mesi, però, non si sa ancora nulla. Nessuna novità nemmeno per la Marzotto, area privata e non di proprietà comunale. Anche in questo caso tante le ipotesi formulate nel corso degli anni, ma mai messe in pratica:

dalla creazione di uno spazio rivolto principalmente ai giovani e agli studenti, alla realizzazione di laboratori e incubatori di start-up. Le idee non mancano, quello che manca al momento è la loro effettiva applicazione a livello pratico.

APPROVAZIONE Il Pgt che, sebbene la convocazione ufficiale non sia ancora arrivata, dovrebbe essere discusso nuovamente entro la prima settimana di marzo, è prevista l’attenzione alla riqualificazione delle aree dismesse. Tra queste proprio l’ex fabbrica tessile Marzotto in via Lomellina, non lontano dalle scuole medie, e l’ex azienda meccanica Zarine in Strada Pavese. Due obiettivi non semplici da raggiungere, dato il prolungato stato di abbandono dei due edifici, chiusi ormai da più di vent’anni. Ma che rappresentano a oggi una ferita ancora aperta per due luoghi simbolo e storici della città di Mortara. Dall’approvazione definitiva del Pgt, dopo che era passato tra i banchi del consiglio la scorsa estate, si capirà e si evincerà il futuro delle aree dismesse. Per la Marzotto, Giuseppe Abbà, consigliere di minoranza, propone la creazione di spazi e centri di ritrovo e aggregazione per giovani e anziani: «Nella parte est del dismesso edificio industriale della Marzotto (verso via Sant’Albino) è necessario prevedere un museo attrezzato didattico di archeologia industriale. Infine, sempre nell’edificio industriale dismesso della Marzotto, la mia proposta è quella di prevedere una parte da destinare ad edilizia popolare pubblica e la restante parte ad attrezzature collettive con particolare riguardo a strutture per giovani ed anziani. Vedremo nel corso del prossimo consiglio comunale quello che sarà discusso e approvato in modo definitivo. Questa amministrazione ha puntato gran parte del proprio programma elettorale sul recupero delle aree dismesse. Vedremo se questo impegno che si sono presi con i cittadini troverà modo di essere portato a termine e mantenuto. Dopo il prossimo consiglio a ogni modo ne sapremo sicuramente di più».

Edoardo Varese

Le ultime

Giovani, cultura e inclusione

Dopo il successo dello scorso anno, Fondazione Cariplo ha...

Bragagna, una voce olimpica

Una vita dedicata allo sport, all'atletica e a raccontare...

La parrocchia è pronta per inaugurare la nuova sala riunioni

Un evento significativo per la comunità di Suardi: domenica...

Come prendersi cura degli animali domestici col cambio di stagione

La primavera è alle porte: la seconda stagione dell’anno...

Login

spot_img